Botta e risposta tra Roberto Fico, membro del direttorio M5S e presidente della Vigilanza Rai, e la senatrice ex M5S Alessandra Bencini, oggi Idv. La senatrice toscana già aveva avuto un duro diverbio in Aula con il questore grillino Laura Bottici sul ddl Cirinnà.
Arrivando al teatro Brancaccio, dove è andato in scena la seconda serata dello spettacolo di Beppe Grillo, Fico si è fermato a rispondere a Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center, impegnato nel sit-in di protesta contro il dietrofront dei 5 Stelle sulle unioni civili.
Da parte del Movimento, ha assicurato Fico ai contestatori dopo aver ricevuto una ‘sveglia’ simbolo della protesta, “nessuna tattica politica né gioco sulla vita degli altri. Noi andiamo avanti e ci rendiamo disponibili a tutto e di più. Ma il canguro – ha proseguito Fico – è sbagliato. Andiamo in aula e votiamo emendamento per emendamento. Noi sulle unioni civili siamo con voi al 100%. Non è una battaglia politica sui diritti, ma la struttura del canguro è totalmente incostituzionale”.
Ma contro Fico si è scagliata, con toni accesi, Bencini: “siamo qui a fare politica, nient’altro – ha gridato l’ex M5S – Sono contenta che mi hanno buttata fuori dal Movimento e di avere la mia idea politica. Perché io glielo porto in fondo il disegno di legge, non li prendo in giro. A giugno 2013 abbiamo presentato i matrimoni egualitari, un ddl ancora più ampio di quello di cui si parla ora. Se non le sai le cose, studia”.
Sono addirittura tre le proposte di legge presentate dal Movimento 5 stelle sui diritti civili. I ddl 391, 392 e 393 depositati in Parlamento riguardano rispettivamente “disposizioni per il contrasto dell’omofobia e della transfobia”, “norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso” e “modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
Quest’ultima proposta in particolare fa un passo avanti e scavalca decisamente anche le posizioni del centrosinistra. Oltre a introdurre il “matrimonio egualitario”, quindi non più solo tra uomo e donna, il ddl specifica anche che i figli di un “coniuge” saranno riconosciuti come figli dell’altro coniuge “anche quando il concepimento avviene mediante il ricorso a tecniche di riproduzione medicalmente assistita, inclusa la maternità surrogata”. Per quanto riguarda le altre due proposte di legge, quella contro l’omofobia prevede reati penali punibili fino a quattro anni di carcere, mentre quella sull’attribuzione di sesso fa suo il principio base che ogni persona può sentirsi di non appartenere più al sesso con cui è nato e ha diritto a cambiarlo.