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ALFIO MARCHINI QUERELA IL GRILLINO CRIMI

marchini-matteoderrico“La legalità è un valore per noi e alla legge ci siamo rivolti per querelare e chiedere un cospicuo risarcimento danni al senatore Vito Crimi per le affermazioni ingiuriose da questi rilasciate oggi nei miei confronti, lo scrive Cinque Quotidiano. Gli consiglio vivamente di cominciare a mettere i soldi da parte perché non permetterò mai a nessuno di oltraggiare il mio nome e quello della mia famiglia”. Sono le veementi parole di Alfio Marchini che oggi pomeriggio, in una nota, ha annunciato querela nei confronti del senatore Cinque Stelle e fortemente stigmatizzato le parole pronunciate dal Senatore in piazza del Campidoglio questa mattina che dicevano:

“Buzzi nella sua lista della spesa ne aveva per tutti, Marino, Alemanno Marchini, tutti…”. Parole forti, anzi fortissime che il “cittadino” ha pronunciato davanti ai giornalisti che hanno raccolto la sua protesta: “Questo consiglio deve essere sciolto immediatamente e tornare ad elezioni. Noi vogliamo elezioni subito non si può andare avanti così. Come vedete Buzzi nella sua lista della spesa ne aveva per tutti, Marino, Alemanno Marchini, tutti… sta tutto nelle intercettazioni”.

Ma Alfio Marchini non ci sta a essere messo nel calderone del fango mediatico che in queste ore sta avvolgendo tutti coloro che per i motivi più vari fanno parte del mondo politico romano e risponde a Crimi con un comunicato di fuoco nel quale oltre ad annunciare le vie legali ricorda al senatore pentastellato: “Prima di parlare, gli suggerisco di informarsi sull’operato dei propri consiglieri, sicuramente degnissime persone, ma che hanno avuto, ad esempio, la colpa di aver partecipato alla Commissione Patrimonio che diede l’ok alla svendita del patrimonio immobiliare del Comune, nelle cui liste figurava l’immobile della cooperativa di Buzzi”.

“Come riportato dalla stampa, in quella seduta, alla quale non partecipò nessun membro della Lista Marchini, l’unico voto contrario fu quello della consigliera Mennuni dell’NCD. Questa non è un’ illazione ma un fatto concreto e grave: si autoproclamano guardiani del bene e poi sono stati conniventi consentendo che si compisse un atto inopportuno e grave. Di doppiopesismo morale in questo Paese ne abbiamo già avuto fin troppo”.

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Cinque Quotidiano