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ANTONELLA LARICCHIA LA DUE VOLTE CANDIDATA GRILLINA CON LA POLIZZA SULLA ELEZIONE

Antonella-Laricchia-matteoderricoCon ogni probabilità si è già assicurata l’unico seggio sicuro delle prossime elezioni regionali. Perché oltre che alla carica di governatore, la grillina Antonella Laricchia si è candidata anche come consigliere nella lista di Bari, di cui figura al primo posto. E dunque potrà essere votata due volte: una con la «x» sul simbolo, una con le preferenze.

È una sorta di polizza di assicurazione, quella della giovane esponente grillina. Anche se nessuno lo ha fatto, candidarsi più volte è infatti consentito (ci si può presentare come consigliere anche in tre province), e non c’è una norma che proibisce di presentarsi contemporaneamente anche alla carica di governatore. Un escamotage che serve a garantirsi il seggio al superamento del quorum.

Oltre al vincitore delle elezioni (che viene proclamato presidente), la legge garantisce infatti un posto tra i 50 consiglieri solo al primo miglior sfidante: tutti gli altri restano fuori dall’aula di via Capruzzi. Candidarsi anche in lista serve quindi ad avere una seconda chance. I grillini (che non sono in coalizione) dovranno superare il quorum dell’8%: se il 31 maggio ci saranno gli stessi votanti del 2010 (ma gli esperti ipotizzano un astensionismo più alto), significa non meno di 140mila preferenze. Se però non dovesse vincere, e non dovesse arrivare nemmeno seconda, la grillina può sempre contare sulle preferenze di lista: e non essendo il M5S un partito di «personaggi» (basta vedere cosa accade in tutte le elezioni comunali, dove i voti al simbolo di Grillo sono sempre molto superiori alle preferenze), è chiaro che la Laricchia parte molto agevolata.

Ma questo trucco potrebbe danneggiare, non poco, tutti gli altri candidati grillini. Se infatti Laricchia arrivasse seconda, la legge prevede che il seggio in Consiglio da attribuire al miglior candidato governatore sconfitto vada tolto da quelli spettanti alla sua stessa lista. Siccome l’ipotesi più probabile è che Laricchia risulterà anche la più suffragata come consigliere, si ottiene un saldo di seggi nullo: detto in altri termini, avrà tolto il seggio a qualche altro candidato grillino di un’altra provincia. Stesso discorso se Laricchia non arriverà seconda come candidato governatore: in quel caso, pur con un risultato molto buono (non superiore al 15%) è impossibile che per i grillini scatti un secondo seggio nella circoscrizione dove è candidata l’aspirante governatrice, quella di Bari (perché questo accada, infatti, dovrebbero prenderne almeno 6). Ne consegue che gli altri candidati di Bari stanno tutti lavorando per lei.

Quello del quorum è comunque il problema principale di tutte le liste medio-piccole. Il 4% delle liste che si presentano in coalizione impone la necessità di prendere non meno di 65-70mila voti in tutta la Puglia per avere la certezza di conquistare almeno un seggio. Fare proiezioni però è molto difficile, perché i risultati cambiano anche con una differenza di pochi voti. Superato il quorum, potrà essere certo di un seggio solo il più suffragato della provincia che ha preso il maggior numero di voti di lista.

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La Gazzetta del Mezzogiorno