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ARCHIVIATA L’INDAGINE SULLA NAVE OPEN ARMS, NON FU FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Il giudice per le indagini preliminari di Catania, Nunzio Sarpietro, ha archiviato l’indagine aperta a carico della nave Open Arms, della Ong spagnola Proactiva, fra le più attive nel soccorso dei migranti nel tratto di mare fra Italia e Libia.

Le accuse erano di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, ed erano state rivolte al comandante e al capo della missione della nave della ong.
Già nel marzo del 2018 lo stesso gip Sarpietro aveva confermato il sequestro della nave, ma aveva escluso il reato di associazione a delinquere contro il capitano Marc Reig e la coordinatrice dei soccorsi Anabel Montes Mier, lasciando in piedi invece l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questo elemento aveva fatto decadere la competenza territoriale del tribunale di Catania che ha una specifica autorità per i reati associativi e aveva fatto intervenire il tribunale di Ragusa, che deve ancora esprimersi in merito all’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata.

La Open Arms era approdata il 17 marzo scorso a Pozzallo con a bordo 157 uomini, 31 donne e 28 bambini.
L’indagine era stata aperta dal pubblico ministero Carmelo Zuccaro, che in passato ha spesso criticato e indagato le ong e i loro presunti legami con gli scafisti, senza mai arrivare a qualcosa di concreto.
“Siamo felici di apprendere che un ulteriore passo verso la verità è stato fatto – afferma in una nota la Ong spagnola -, ribadiamo di aver sempre operato nel rispetto delle Convenzioni Internazionali e del Diritto del Mare e che continueremo a farlo mossi da un unico obiettivo: difendere la vita e i diritti delle persone più vulnerabili. Siamo fiduciosi che le evidenze giudiziarie che stanno emergendo in questi ultimi mesi potranno costituire un argine verso le scellerate scelte della politica europea e sapranno ricostruire con chiarezza una tragica pagina storica, quella delle migliaia di vite annegate nel Mediterraneo Centrale e del silenzio dell’Europa”.
Fonte: Agi