AttualitàHomePolitica

ARDEA A 5 STELLE: PRIMO CONSIGLIO COMUNALE SCIOLTO PER MANCANZA DEL NUMERO LEGALE, IL SINDACO GRILLINO NON PUÒ GIURARE

Sarebbe dovuto andare tutto liscio. Un primo Consiglio comunale trionfante per il Movimento 5 Stelle di Ardea, che avrebbe dovuto trasmettere un segnale di forza e compattezza, forti di una maggioranza di 15 consiglieri su 24. Invece non ne è andata dritta una, scrive Martina Zanchi su il Caffe.tv. La maggioranza è riuscita a portare a casa solo l’elezione del presidente dell’assise, Lucio Zito. Poi si è impantanata su un passaggio quasi banale: quello per la scelta del consigliere di opposizione che ricoprirà il ruolo di vicepresidente. Ai Cinque Stelle bastava restare seduti, votare scheda bianca e lasciare la minoranza da sola con le sue divisioni. Invece hanno provato a strafare, senza probabilmente avere ancora l’esperienza necessaria, e sono caduti dritti nel trappolone.


Il primo Consiglio comunale dell’era grillina del neo sindaco Mario Savarese si è sciolto per mancanza del numero legale dopo tre votazioni senza esito per eleggere il vicepresidente. Al terzo tentativo il colpo di scena: tre consiglieri grillini hanno partecipato alla votazione a scrutinio segreto, differenzia dosi dal resto del gruppo che si è allineato sulla scheda bianca. Risultato un pari 6 a 6 e quello che doveva essere un problema dell’opposizione è diventato in un attimo motivo di imbarazzo per il sindaco 5 Stelle, che non è riuscito a trattenere uno sguardo di fuoco verso i suoi.
C’è bisogno di tirare il fiato e serrare le fila. Il sindaco, con il volto teso, prima ha raggiunto il gruppo dei consiglieri, poi ha approfittato della sospensione per consultarsi a lungo con l’europarlamentare pentastellato Fabio Massimo Castaldo e con la consigliera regionale Valentina Corrado (i due “tutor” del Movimento ardeatino fin dalla campagna elettorale) che nel frattempo erano impegnati a sfogliare rumorosamente le pagine del regolamento.
Alla fine la soluzione: fuori (quasi) tutti. In aula sono stati lasciati solo tre consiglieri del partito di Beppe Grillo, un modo per costringere la minoranza a scoprire le carte per eleggere il suo vicepresidente. Ma il gioco non è riuscito e, anzi, si è rivoltato contro i grillini: intuendo la situazione, infatti, hanno lasciato lo scranno anche alcuni membri dell’opposizione. All’appello sono rimasti solo 10 consiglieri: la seduta non può essere riaperta.

Ci ha provato il sindaco a salvare le apparenze, dando la colpa alle divisioni dell’opposizione. «Per decenni hanno governato questa città divisi, frammentati, e ora usano la stessa tecnica: non sono stati neanche in grado di votarsi il vicepresidente», ha commentato Savarese affidando la linea difensiva a una nota stampa. Ma i malumori e lo sbigottimento in aula, anche tra le fila dei 5Stelle, erano palpabili. Del resto è difficile capire il motivo per cui, invece di tenersi fuori dagli “affari” della minoranza, tre pentastellati abbiano partecipato alla terza votazione. «Quello è stato un errore – ha ammesso Savarese ai microfoni de Il Caffè – avevamo dato disposizioni di dividere i nostri voti su vari nomi, ma non è andata così. Probabilmente è stato un problema di comunicazione».

Non è stata certo la partenza auspicata, quella del Movimento 5 Stelle ad Ardea. L’intoppo ha impedito persino di far pronunciare il giuramento al sindaco, che ancora non ha potuto indossare la fascia tricolore. Sarà necessario convocare un nuovo Consiglio lasciando, magari, i giochi politici a chi è più abituato a farli.

mader
Fonte: il Caffe.tv