Il ritardo nell’avvio del servizio della mensa scolastica nel comune a 5 Stelle di Assemini ha avuto come conseguenza di una ferma protesta da parte di Stefania Esu rappresentante e referente dei genitori, Francesco Roggiero Presidente del 2 Circolo Didattico e Carla Mura Presidente del 1 Circolo Didattico Comitato Genitori Coghinas:
“Apprendiamo dalla lettura del comunicato del Sindaco di Assemini Mario Puddu, pubblicato su facebook il 4 Ottobre scorso, che giustifica i ritardi nell’erogazione del servizio mensa: con il cambio della normativa sugli appalti, intervenuta a metà maggio; con la difficoltà di reperire fondi per l’aumento delle richieste di iscrizioni al servizio mensa e, sembrerebbe, anche per il ritardo dei genitori nelle iscrizioni al servizio.” – hanno affermato.
“Ai genitori, ma soprattutto ai bambini, le dovute scuse da parte del Sindaco per questo forte disagio creato dalla non adeguata programmazione amministrativa non bastano. Sfugge un dettaglio importante e fondamentale: è stato leso il diritto allo studio. Il vincolo del servizio mensa fornito dal Comune è esplicitato nelle domande di iscrizione in cui si sceglie il tempo scuola desiderato. Pertanto, in totale violazione di quanto siglato tra le parti, al momento dell’adesione al servizio, il Comune non ha intrapreso nessuna attività di temporaneo tamponamento del grave disservizio. “Per quanto concerne la “giustificazione” che si appiglia al cambio della normativa sugli appalti, è d’obbligo specificare che il 6 febbraio 2017 si conoscono i numeri degli iscritti e vengono aumentati il numero di pasti in appalto. Passando dai 374000 del triennio passato agli attuali 411000 pasti. Si corre quindi ai ripari e si delibera celermente la variazione di bilancio. Ma la delibera è datata 22 maggio 2017. Nel frattempo cambia la normativa e gli atti di gara vanno aggiornati ma le variazioni apportate dal recente correttivo (D.Lgs. 56/2017) non sono state così profonde da dover passare mesi per adeguare gli atti di gara. Tra l’altro il correttivo è datato 19 aprile 2017 e si sapeva che sarebbe entrato in vigore il 20 maggio. Se la gara fosse stata indetta il giorno prima, gli atti di gara non avrebbero avuto bisogno di alcuna modifica e non saremmo così in ritardo. Ma a farne le spese, purtroppo, sono i bambini e l’offerta formativa scolastica asseminese.
Per quanto riguarda in particolare i ritardi attribuiti ai genitori nell’iscrivere i propri figli al servizio mensa, non si tratta di un ritardo, quanto piuttosto di mancanza di organizzazione dell’Amministrazione. Infatti, in base al regolamento comunale le iscrizioni al servizio mensa devono essere effettuate entro il mese di settembre e, all’atto dell’iscrizione i genitori devono essere messi a conoscenza dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio. Ebbene, la delibera del 9 maggio 2017, prevedeva: a) come termine per l’iscrizione al servizio mensa il mese di maggio e b) non prevedeva l’importo dovuto per coloro che rientravano nella fascia oltre i 12.000,00 € di reddito ISEE e per i non residenti. Elementi questi che rendevano la delibera nulla o quanto meno annullabile (per contrasto con norma di rango superiore – il Regolamento Mensa).
In ogni caso, e al di là di aspetti meramente tecnico – giuridici, la mancata iscrizione al servizio mensa è stata una forma di protesta messa in atto contro la scelta effettuata dall’ Amministrazione di non erogare il servizio nei confronti delle famiglie dei bambini delle scuole primarie del tempo prolungato e a favore di quelli delle scuole secondarie di primo grado.
Riportiamo anche quanto è stato risposto ieri su facebook da Francesco Roggiero Presidente del Secondo Circolo Didattico di Assemini al comunicato postato dal Sindaco. “Si ricorderà che ci siamo incontrati unitamente ad altri genitori facenti parte dei due consigli di circolo delle scuole primarie di Assemini poco dopo che venne adottata la delibera del 9 maggio da Lei menzionata. Focalizzerò la mia attenzione solo sulla questione legata a quanto da Lei detto in relazione all’aver accontentato tutti, considerate le richieste per il servizio mensa in relazione ai fondi stanziati. Dalla lettura del Suo comunicato in relazione alle difficoltà di reperire le maggiori somme richieste, e quindi la necessità di adottare la delibera per la variazione del bilancio non emerge che al 9 maggio avete adottato la delibera con cui, in riferimento alla scuola primaria (c.d. scuola elementare) avete: a) bloccato la formazione di nuove classi (recte: sezioni) a tempo prolungato (28 ore) per l’anno scolastico in corso; b) bloccato la formazione di classi (recte: sezioni) a tempo pieno (40 ore) a partire dall’anno scolastico 2018/2019 in misura superiore a 1 per circolo; c) avete consentito la formazione di 4 nuove sezioni a tempo prolungato alle scuole secondarie (c.d. scuole medie). Nel corso di quell’incontro ci lasciammo con Lei che chiese di avanzare delle proposte alternative; proposte che facemmo pervenire (regolarmente protocollata) all’Amministrazione e dove chiedevamo una redistribuzione nella formazione di nuove classi (sezioni) a tempo prolungato, concedendo qualcosa alla scuola primaria che era stata fortemente penalizzata dalla scelta. Le chiedo, ora di rispondere a questa domanda: Avete considerato che le sezioni a tempo prolungato di cui avete impedito la formazione non potranno essere più formate? Avete tenuto conto che questa scelta pesa sui cittadini Asseminesi che sono costretti o a far andare avanti e indietro i bambini o spendere somme notevolmente maggiori per tenerli a scuola? Avete tenuto conto che limitare il numero di classi a tempo pieno avrà come conseguenza che i genitori dei bambini delle scuole primarie si rivolgeranno altrove, impoverendo, conseguentemente l’offerta formativa delle scuole di Assemini. Come concilia le Sue affermazioni (contenute nel Suo programma politico e trasfuse nel Documento di Programmazione dell’Azione Politico / Amministrativa) di prevedere più tempo scuola per le famiglie? In ogni caso, posto che dalla lettura del Suo comunicato si evince che avete “interamente soddisfatto” le richieste dei circoli didattici, aspettiamo comunicazione ufficiale per autorizzare le nuove prime a tempo prolungato ad usufruire del servizio mensa così anche questi studenti potranno iscriversi tempestivamente al servizio. La ringrazio.”
E la risposta di Carla Mura Presidente del 1 Circolo didattico: “Gentile sindaco, le risponde il presidente del consiglio del primo circolo didattico: se Lei affermando che le soluzioni alternative esulano dalla vostra competenza, vuole insinuare che le soluzioni debbano competere alla scuola. Mi dispiace, devo proprio smentire pubblicamente. L’unica soluzione che consentirebbe il regolare svolgimento delle 40 ore di lezione settimanali, sarebbe lasciare che i bambini portino il pasto da casa e lo consumino a scuola. Purtroppo però questa soluzione che abbiamo dovuto adottare per la prima a 27 ore che voi senza il debito preavviso avete escluso dal servizio è a carico dei genitori. Oltre al pasto da casa ( che necessariamente consiste in un panino per motivi di praticità ) i genitori pagano 5€ come servizio di sorveglianza privato e 20€ di iscrizione. Posto che una volta a settimana a si possa mangiare un panino non è auspicabile che il panino costituisca il pasto quotidiano. E comunque la scuola non può garantire la sorveglianza degli alunni durante il pasto nonché le pulizie dopo la consumazione del pasto. Il compito di sorveglianza e assistenza non compete alle docenti per contratto, nè si può chiedere loro di assumersi la responsabilità di vigilare sulle diete differenziate. Inoltre la scuola non può contare su un numero di collaboratori che possano farsi carico di effettuare le pulizie degli ambienti in cui si consuma il pasto. Trovo che assumersi la responsabilità del pesante ritardo sia il minimo che possiate fare, ma non posso consentire che si lasci intendere che la scuola abbia la possibilità di adottare soluzioni alternative e non lo faccia. La invito comunque se ha delle idee alternative a questa di suggerirmele mi farò carico di portarle in consiglio. Grazie”
Rimaniamo, comunque fiduciosi in un cambiamento di orientamento e in attesa di una comunicazione dell’Amministrazione alle famiglie e alle Dirigenti dei Circoli Didattici con cui formalizza con effetto immediato il servizio mensa per le classi a tempo prolungato.
Stefania Esu ha lanciato su Facebook un sondaggio per suggerire la soluzione più IMMEDIATA per attivare quanto prima la mensa scolastica ad Assemini o per ridurre al minimo il disagio.