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BAGHERIA E I “PRIVILEGI A 5 STELLE”

Bagheria-m5s-matteoderricoI consiglieri di minoranza al comune di Bagheria: Massimo Cirano, Maddalena Vella, Maurizio Lo Galbo, Carmelo Gargano, Paolo Amoroso, Angelo Barone, Filippo Tripoli, Michele Rizzo, Annibale Alpi, Rosario Giammanco, Emanuele Tornatore e Gino D’agati hanno diramato la seguente dichiarazione sulla gestione dell’amministrazione da parte della maggioranza 5 Stelle.

“Da sempre Beppe Grillo e il suo movimento hanno attaccato la cosiddetta casta politica e i suoi privilegi. Inoltre il comico genovese e i suoi seguaci hanno costantemente denunciato il clientelismo dei partiti tradizionali. Però quando il M5S ha iniziato ad avere i suoi rappresentanti al Parlamento nazionale e in quelli regionali è scoppiata la polemica della parentopoli pentastellata. Infatti è accaduto che siano stati eletti all’interno del movimento madre al Senato e figlio alla Camera dei Deputati o come nel caso siciliano con l’elezione, sempre alla Camera, di Azzurra Cancelleri, sorella del deputato regionale e candidato governatore Giancarlo Cancelleri.

Anche nei centri siciliani in cui il M5S governa si sono registrati episodi analoghi con incarichi affidati a parenti, amici e appartenenti al movimento. Come nel caso di Bagheria che da un anno è governata da Patrizio Cinque e la sua giunta monocolore pentastellata. Una giunta che, secondo quanto scritto nel programma elettorale, doveva essere composta da soggetti scelti tramite i curricula, in base alla competenza e professionalità acquisita nei vari ambiti, aldilà dell’appartenenza politica, ma che ben presto è stata composta interamente da attivisti del movimento.

Paradosso che si è accentuato con la sostituzione di due assessori dimessisi e sostituiti da due consiglieri comunali. In questo caso non solo i curricula non sono stati presi in considerazione, ma i prescelti ricoprono le loro cariche senza avere le competenze. Come nel caso dell’ex segretario cittadino del PD Maria Laura Maggiore o del vicesindaco Fabio Atanasio che ricoprono rispettivamente le cariche di Assessore al Bilancio e Assessore ai Lavori Pubblici senza nessuna esperienza nei rispettivi settori. Va inoltre ricordato che vi sono stretti legami di parentela tra alcuni consiglieri comunali del M5S e membri della giunta comunale.

Anche per il Collegio dei Revisori dei Conti era prevista una selezione tramite i famosi curricula e sono stati scelti due soggetti vicini al movimento. Tra questi Antonino Mineo che dopo appena due mesi si dimise dalla carica di presidente del Collegio per essere successivamente nominato commissario liquidatore del Consorzio Metropoli Est. Sempre per lo stesso consorzio mesi prima l’amministrazione bagherese indicò come presidente un altro soggetto vicino al M5S, Gianluca Rizzo che qualche mese dopo, preso atto delle disastrose condizioni dell’ente, diede le dimissioni insieme ai membri del Cda.

A seguito del mancato rinnovo da parte dell’amministrazione bagherese dei dipendenti contrattisti del comune è venuta meno la figura del legale del comune. Figura che si sta tentando di far ricoprire a un legale esterno, mediante il conferimento di decine di cause e una costante presenza negli uffici comunali, all’avvocato Vittorio Fiasconaro, che tra l’altro è un esponente del M5S di Santa Flavia. E questo nella totale inosservanza del richiamo del Ministero degli Interni che ha chiaramente affermato che nessun incarico può essere conferito, previa autorizzazione dell’organo di controllo stesso, se si configurano incarichi che rappresentano veri e propri affidamenti di servizi, in questo caso il servizio legale esterno, a maggior ragione poi se si fa un bando proprio per l’affidamento del servizio legale. Inoltre altre consulenze legali sono state affidate a Vincenza Scardina, cognata dell’assessore Alessandro Tomasello.

Molto scalpore ha destato nelle ultime settimane la nomina a Presidente del Comitato dei Garanti di Giorgio Castelli, padre del consigliere pentastellato Filippo Castelli, nomina che ha fatto tanto discutere in città. Gli stessi metodi di selezione saranno con molta probabilità adoperati per la scelta dei membri dell’Organo Interno di Valutazione, nonostante la richiesta di alcuni consiglieri di minoranza che hanno chiesto la soppressione dello stesso o perlomeno l’eliminazione delle indennità dei membri, in un periodo in cui l’ente si trova in regime di dissesto finanziario.

Un metodo di selezione per la distribuzione degli incarichi da sempre criticato dal movimento, ma applicato una volta trovatisi ad amministrare. Un’emulazione dei partiti tradizionali tanto criticati dagli attivisti del movimento e dal loro leader Beppe Grillo”.

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