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BAGHERIA: IL M5S AUMENTA GLI STIPENDI DELLA GIUNTA

patrizio-cinque-matteoderrico(Patrizio Cinque M5S Sindaco di Bagheria)

“Ho firmato, insieme agli assessori della giunta comunale e gruppo consiliare del M5S Bagheria, il documento con cui rinuncio alla retribuzione prevista per i primi 6 mesi del mio mandato e con il quale mi impegno a ridurre, dai mesi successivi al sesto, il mio stipendio del 30 per cento come da nostro programma elettorale”.

“Per questo abbiamo deciso di investire tali somme in un fondo per il Sociale, affinché per una volta sia la Politica a dare un buon esempio. Nei prossimi mesi saranno illustrate le finalità con cui questi soldi verranno impiegati per la Città”. Questo scriveva nel settembre scorso, in una lettera aperta, il sindaco grillino di Bagheria (Palermo) Patrizio Cinque.

Invece poche settimane dopo, il 30 dicembre 2014 con delibera numero 87, il primo cittadino di Bagheria, esponente di punta del Movimento 5 Stelle siciliano, insieme ai componenti della sua Giunta hanno approvato un aumento di spesa di 60 mila euro (coperto con l’aumento delle imposte comunali), che andranno a rimpinguare gli stipendi degli amministratori locali.

Tutto questo alla luce delle polemiche scatenate a settembre 2014 da 80 famiglie di bambini disabili, che si sono visti negare dal Comune l’assistenza ai figli per il servizio igienico sanitario.

All’epoca Cinque spiegò che non c’erano le risorse per garantire gli operatori per tutte le ore di scuola, ma solo per due al giorno. Tanto che i familiari degli alunni erano costretti a piombare in classe per aiutare i piccoli a espletare le loro funzioni corporali più impellenti, ogni qualvolta dagli istituti arrivavano le chiamate degli insegnanti.

Una situazione che costrinse i genitori di 38 ragazzi a rivolgersi al Tar di Palermo per ottenere il 10 dicembre 2014 dalla seconda sezione del Tribunale amministrativo siciliano (ricorso n.3441) la condanna del Comune, che avrebbe dovuto provvedere a ripristinare il servizio entro 15 giorni dall’emissione della sentenza, oltre a pagare le spese processuali (250 euro).

mader
articolo originale su Lettera43