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CASALEGGIO E LA BUFALA SULL’ALBERGO PER I PROFUGHI VICINO CASA SUA

casaleggio-matteoderricoGianroberto Casaleggio ha fatto scrivere dal suo avvocato al presidente della Regione Sergio Chiamparino e all’assessora all’immigrazione Monica Cerutti, per manifestare perplessità sull’uso di un albergo a Settimo Vittone, in provincia di Torino, per ospitare i profughi, lo racconta Alessandro D’Amato su Next Quotidiano riportando un articolo di Repubblica.

Il guru pentastellato non avrebbe «nulla da obiettare a che la Comunità locale di Settimo Vittone si faccia carico nei limiti delle proprie capacità e possibilità di tale emergenza sociale», ma Casaleggio, che nel paese possiede una villetta circondata da tre ettari di terreno, sottolinea attraverso il suo legale che si tratta «di un immobile dismesso e fatiscente, privo dei minimi requisiti igienico sanitari e che di alberghiero ha solo la denominazione e la destinazione d’uso». Insomma, quello stabile non va bene. Una presa di posizione, inviata anche al sindaco di Settimo, alla Asl e alla prefettura di Torino, che il legale inquadra in un «senso di umanità». Forse c’è anche la voglia di evitare di avere a poche centinaia di metri dal cortile di casa un gruppetto di profughi.

Ma c’è un particolare: la storia è falsa. Nel senso che nessuno ha intenzione di usare l’albergo di Settimo Vittone, come spiega l’assessora Cerutti a Repubblica:

«I soggetti istituzionali da noi interpellati non sono a conoscenza di questa possibilità paventata e che deve aver turbato il suo assistito». Cerutti fa presente anche al legale di Casaleggio che da parte della Regione c’è molta attenzione alla gestione dei gruppi che arrivano dal Sud Italia: «Il senso di umanità oltre che il rispetto di adeguate condizioni igienico sanitarie, inducono tutti gli attori a opportune verifiche preventive circa la sussistenza dei requisiti minimi per poter offrire una dignitosa ospitalità a chi fugge da situazioni estreme di fame, guerra ed epidemie», scrive l’assessora della giunta Chiamparino.

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