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CONSIGLIERA 5 STELLE DI RIVOLI SI DIMETTE: “HO UN NONNO PARTIGIANO, CON SALVINI NON POSSO PIÙ RESTARE”

Nonno Luciano, partigiano tra i fondatori della settima sezione del Pci, è tornato solo ieri a rivolgerle le parola. “Oggi mi ha anche abbracciato dopo giorni in cui il caffè a colazione si prendeva in silenzio. Era arrabbiato con me perchè non mandavo un segnale”.

Carlotta Trevisan è la consigliera ormai ex grillina, vicepresidente del Consiglio comunale di Rivoli, che ha pensato e pensato e poi ha deciso di uscire dal Movimento 5Stelle. Colpa dell’intesa con Matteo Salvini, dice lei, da sempre in prima fila ai Pride e a tutte le manifestazioni per la difesa dei diritti civili.
Una decisione sofferta?

“Moltissimo. Ho passato serate a piangere e ho pianto anche ieri sera quando sono andata a trovare i miei amici del Meet Up. Ci troviamo tutte le settimane, discutiamo, organizziamo. Vorrei che fosse chiaro che a me il Movimento piace. Solo che non riuscivo più a restare a guardare la posizione subalterna del Movimento nei confronti di Salvini. Che domina la comunicazione”.
Aveva votato No all’accordo?
“Certo, ero contraria. Ma è stato il silenzio dei 5Stelle dopo le dichiarazioni di Salvini su porti chiusi e censimento dei rom a farmi fare il passo definitivo”.
Nonno Luciano era contento di avere una nipote che aveva scelto Grillo?
“Mio nonno il 4 marzo ha votato il Movimento 5 Stelle. Però non poteva accettare il governo con la Lega. La sua storia non glielo avrebbe mai concesso. Per questo mi teneva il muso da giorni”.
Qualcuno del Movimento ha tentato di fermarla?
“Sì, il mio non è stato un gesto improvviso. Tutti sapevano del mio malessere, del mio disagio. Ne abbiamo parlato con i consiglieri di Rivoli che mi hanno chiesto di restare nel gruppo misto per dare una mano. Ma ho pensato che fosse meglio aiutarli dall’esterno in iniziative concrete”.
Passerà al Pd?
“Per carità, questo mai. Come dicevo, io credo fermamente nei valori che hanno portato alla nascita del Movimento 5Stelle. E non ho alcuna intenzione di criticare le persone e gli ideali che mi hanno fatto aderire al Movimento dal 2009. Non ho certo cambiato idea”.
Crede che qualcuno seguirà il suo esempio? Pensa che altri usciranno dal Movimento torinese o piemontese?
“Non lo so. Altri hanno condiviso il mio malessere. Ecco, io credo che la mia decisione porterà qualcuno a riflettere sulla necessità di alzare la voce e non lasciare la scena a Salvini”.
C’è un gruppo di dissidenti all’interno del Movimento 5Stelle?
“Nulla che non sia del tutto trasparente. Ci sono posizioni diverse. Io ad esempio condivido le opinioni dei consiglieri comunali contrari alle Olimpiadi a Torino”.
Cosa farà da domani?
“Non so ancora. Vorrei tanto portare qui l’esperienza di “Cambiamo Messina dal Basso” che giudico un vero esempio di progetto di democrazia dal basso. Mi piacerebbe fare questo. Non subito, certo, ci vorrà un po’ di tempo. Ma è più che sicuro che il mio impegno con la politica non finirà qui. Vado avanti a combattere. Me lo ha insegnato nonno Luciano”.
Fonte: la Repubblica