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CONTROLLATI A 5 STELLE

casaleggioQuesta storia la conoscono tutti i parlamentari, e tutti gli ex parlamentari, del Movimento cinque stelle. Eppure non è stata mai raccontata da nessun giornale – scrive su Il Foglio Salvatore Merlo che riferisce le dichiarazioni dell’ex M5S Tancredi Turco.

“A un certo punto, a settembre del 2014, venimmo a sapere che la Casaleggio Associati non solo aveva avuto informazioni sui nostri server di posta elettronica”, racconta Tancredi Turco, deputato veneto, avvocato penalista uscito dal M5s il 26 gennaio 2015. “Ma capimmo pure che qualcuno da lì aveva potenzialmente accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, parlamentari5stelle.it, quello che usano i deputati, dove si depositano documenti. Ne discutemmo anche in assemblea di questo fatto. Io, come altri, non feci una denuncia solo per il bene del Movimento. Ma la cosa diede ‘fastidio’, si fa per dire, a tanti”.

Sul caso interviene la presidente della Camera Laura Boldrini. ”Se confermate, le notizie di stampa uscite stamattina sul controllo della posta elettronica messo in atto ai danni di deputati del M5S da società vicine al Movimento – dichiara – costituirebbero un fatto rilevante e grave, lesivo dei loro diritti. Valuteremo in breve tempo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera”. .

E il Pd attacca:

“Se le notizie riportate oggi da ‘Il Foglio’ dovessero risultare vere saremmo di fronte ad un fatto davvero di gravità eccezionale. Poiché – afferma la vicepresidente della Camera Marina Sereni – si citano, oltre alle testimonianze di singoli deputati, documenti e mail che attesterebbero la violazione da parte della Casaleggio associati del server del gruppo parlamentare M5S ritengo sia opportuno un approfondimento ed un chiarimento, in primo luogo nell’interesse dei colleghi pentastellati e a difesa dell’istituzione Parlamentare”.

Per il vicesegretario Lorenzo Guerini, “che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5s era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La ‘Spectre’ al confronto sembra un’associazione di dilettanti”. Per Ernesto Carbone siamo al “gulag online pagato coi soldi dei contribuenti“, mentre Emanuele Fiano osserva che “come nel caso di Quarto, stupisce il silenzio dei Cinque Stelle. A partire dal direttorio e da Luigi Di Maio, tra l’altro vicepresidente della Camera. Non una parola per confutare o spiegare quanto apparso sui media, non una parola rispetto alla nostra richiesta di chiarezza. Infine, conclude il senatore Andrea Marcucci, “Casaleggio si è fatto il suo Kgb. Spiare i parlamentari e usare la corrispondenza per spaventare il dissenso sarebbero attività gravissime da fermare. Aspettiamo urgentemente chiarimenti dal M5S”. Che finora non sono arrivati.

“Casaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server in questione come già dichiarato. Per quanto riguarda il grave attacco dal sedicente gruppo ‘hacker del Pd’ che ha divulgato email dei parlamentari appena insediati si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni”. E’ quanto si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, dopo le polemiche suscitate per le notizie relative ad un presunto spionaggio del server del Gruppo del Movimento 5 Stelle.

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