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CROTONE DEVE VOLARE

Un territorio quasi isolato, l’area di Crotone, con collegamenti difficili. L’aeroporto è chiuso da un anno e i crotonesi sono isolati. Questa estate arrivare a Crotone è stata una vera e propria impresa, un’avventura. La 106 ha avuto un ponte a Rocca di Neto bloccato ai mezzi pesanti, le ferrovie sono state smantellate per i lavori. È stato letteralmente impedito di viaggiare da e per Crotone.

I cittadini di Crotone rivendicano il diritto di potersi muovere liberamente e denunciano l’impossibilità di poter utilizzare l’aeroporto per le festività di fine anno.

Nei giorni si è svolta una manifestazione di protesta per chiedere la riapertura dell’aeroporto “Pitagora” di Crotone-Sant’Anna.

Ad organizzare la protesta è stato il “Comitato cittadino aeroporto Crotone” che critica la società di gestione dello scalo aereo di non avere ancora fornito sufficienti certezze sulla ripresa delle attività.
L’azienda ha annunciato l’accordo con un vettore e la ripartenza dei collegamenti aerei verso Roma, Milano, Bologna e Londra; secondo quanto riportato dalla stampa locale le attività dovrebbero riprendere l’1 dicembre ma i manifestanti preoccupati per l’isolamento del territorio temono che possano esserci ulteriori rinvii: accusano che non vi è ancora chiarezza su quale compagnia volerà, sul costo dei biglietti -che non possono essere acquistati- e più in generale sul piano di rilancio dell’infrastruttura.

“Una situazione surreale – scrive in un comunicato il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone – si sta creando intorno all’aeroporto Pitagora, simbolo di un territorio che vuole decollare ma che, a tutti i costi, azioni e logiche irrazionali tengono ancorato al passato, all’isolamento, alla povertà economica e culturale.

Un’intera popolazione, soggiogata e tenuta in ostaggio, è stata ancora una volta confusa e illusa con una miriade di promesse dell’ultima ora.

Ora i cieli sull’aeroporto di Crotone diventano sempre più nuvolosi, visto che Sacal non ha convinto nessun ente pubblico ad investire 2 milioni di euro; nessun nuovo investitore pubblico ha deciso di entrare nella gestione unica degli aeroporti calabresi, per far decollare insieme la Calabria, tutta la Calabria.

I vari protagonisti hanno dato diverse versioni dei motivi della mancata sottoscrizione, ma di certo questo mancato gettito di liquidità influenzerà notevolmente e negativamente i piani della società lametina e temiamo che a pagare il prezzo più alto sarà l’aeroporto di Crotone, ancora chiuso, ancora inattivo, ancora a terra!”.

“Vogliamo la dimostrazione concreta – denuncia ancora il Comitato – della prossima riattivazione dell’aeroporto attraverso l’apertura delle vendite dei biglietti aerei e vogliamo che il costo di questi biglietti sia accettabile. Questa è la nostra lotta, questa è la nostra ragione di esistere. Vogliamo far decollare nuovamente la nostra terra: Crotone deve volare”.