Il sindaco di Termoli, Basso Antonio Di Brino, non finisce di sorprendere.
Un giorno riapre la piscina comunale di via Giappone, nonostante l’amianto presente nel tetto dell’edificio e il giorno successivo, pressato dai genitori giustamente preoccupati per i propri figli e dal parere dei tecnici dell’Arpam, decide che l’impianto sportivo non riapre più.
Un giorno ordina la esumazione forzata dei defunti, ovviamente a spese dei parenti, e il giorno dopo fa marcia indietro.
Sindaco adesso non ci venga a raccontare che in democrazia si da ascolto ai cittadini e se ne esegue la volontà. Sindaco quando si vuole tener conto delle esigenze della popolazione (cosa che ogni buon amministratore dovrebbe rigorosamente praticare) la si consulta prima di attuare scelte affrettate.
E quando le decisioni prese sono giuste, se gli atti amministrativi sono corretti si tira dritto e non si fa marcia indietro, non si hanno ripensamenti, altrimenti si tirano le somme.
E le somme dicono che i Termolesi, in una contesto economica e sociale particolarmente sfavorevole, non si possono permettere una situazione amministrativa sempre più confusionaria, inconcludente e disorganizzata.