“Gilet gialli, non mollate! M5s vi sostiene” Luigi Di Maio con un un post sul Blog delle Stelle assicura il sostegno del Movimento dall’Italia. “Anche noi, condanniamo con forza chi ha causato violenze durante le manifestazioni, ma sappiamo bene che il vostro movimento è pacifico. Possiamo mettere a vostra disposizione alcune funzioni del nostro sistema per la democrazia diretta. Dall’Italia – scrive Di Maio – stiamo seguendo la vostra battaglia dal giorno in cui siete comparsi per la prima volta colorando di giallo le strade di Parigi e di altre città francesi.
Sappiamo cosa anima il vostro spirito e perché avete deciso di scendere in piazza per farvi sentire. In Francia, come in Italia, la politica è diventata sorda alle esigenze dei cittadini che sono stati tenuti fuori dalle decisioni più importanti che riguardano il popolo. Il grido che si alza forte dalle piazze francesi è in definitiva uno: ‘fateci partecipare!’.
“Io – sostiene il capo politico di M5S – ho letto le vostre rivendicazioni, le vostre doleances (lamentele) e mi ha colpito il fatto che il primo punto è proprio la democrazia diretta. E’ una rivendicazione importante perché dà il senso a tutte le altre vostre richieste. Il governo di Macron non si sta rivelando all’altezza delle aspettative e alcune politiche portate avanti sono addirittura dannose non solo per i cittadini francesi, ma anche per l’Europa”, sottolinea.
E un sostegno più tiepido arriva anche da Salvini. “Sostegno ai cittadini perbene che protestano contro un presidente che governa contro il suo popolo ma assoluta, ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza che non serve a nessuno”.
“La Francia si guarda bene dal dare lezioni all’Italia. Salvini e Di Maio imparino a fare pulizia in casa loro” – scrive in un un tweet – il ministro francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, rispondendo alla lettera di sostegno alle proteste dei gilet gialli scritta da Luigi Di Maio. Si tratta dell’unico commento del governo francese alle dichiarazioni dei vicepremier italiani sulle manifestazioni.
Intanto, gli agricoltori sono scesi in piazza oggi a Bari e martedi a Roma per denunciare gli errori regionali e l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale; un passo necessario per far fronte alle pesanti calamità che hanno colpito importanti aree del Paese, a partire dalla Puglia, con il dimezzamento della produzione di olio di oliva che ha messo in ginocchio il settore.
“È una piazza bellissima, dietro questi gilet arancioni c’è il cuore degli operatori della terra che è qui per manifestare perché – scrive l’Ansa – il tappo è saltato e non ne possiamo più di aspettare, tra indecisioni, perdite di tempo e rimpalli di responsabilità tra Governo centrale e governo regionale”. Così Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei Gilet Arancioni, intervenendo alla protesta dei Gilet Arancioni in piazza Prefettura a Bari.
I Gilet Arancioni chiedono al ministro Centinaio di venire a Bari per parlare con tutti gli agricoltori. “Naturalmente ci differenziamo dai gilet gialli della Francia – dice Spagnoletti Zeuli – perché il nostro è un movimento sempre pacifico. Batteremo i piedi fortemente finché non otterremo il decreto per la grande calamità della gelata, per la Xylella e i Psr che ancora non partono”. “Sarebbe un grandissimo segnale di cambiamento se il ministro Centinaio venisse a Bari – continua – non a parlare con una delegazione dei gilet arancioni o col portavoce, ma con tutti gli agricoltori. In alternativa siamo pronti ad incontrarlo insieme a tutte le altre delegazioni che riterrà di invitare, ma in una data diversa da quella di domani”.
Perché “non intendiamo – spiega Spagnoletti Zeuli – prestare il fianco a chi organizza (riferendosi a Coldiretti, che non ha aderito alla manifestazione dei Gilet Arancioni, ndr), guarda caso proprio domani, un’altra sceneggiata dopo quella del 31 dicembre sotto la Regione Puglia, stavolta sotto il Ministero luogo dell’incontro, per prendersi meriti che proprio non ci sono e per issare ancora una volta la bandiera dell’arroganza alla faccia dei problemi veri degli agricoltori e degli Olivicoltori pugliesi”. All’arrivo dei trattori in Corso Vittorio Emanuele gli agricoltori hanno intonato l’inno nazionale. Accanto a loro decine di sindaci pugliesi con fasce e gli stessi gilet arancioni degli agricoltori.
“Comprendo le difficoltà che sta vivendo tutto il comparto dell’olivicoltura in Puglia. Stiamo facendo il possibile per risolvere le urgenze e pianificare interventi risolutivi che possano sciogliere definitivamente tutte le problematiche relative al settore, sempre ascoltando la voce degli operatori delle categorie e venendo incontro alle loro esigenze. Proprio per questo, mercoledì 9 gennaio incontrerò a Roma la delegazione dei gilet arancioni, Cia, Confagricoltura, Agrinsieme e posso già annunciare che il 31 gennaio sarò a Bari per incontrare gli agricoltori e sentire le loro istanze”. Così in una nota il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio.
Accanto ai Gilet Arancioni, coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori, scendono in piazza i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), l’Anci, l’Ordine degli agronomi, il Collegio regionale dei periti agrari e rappresentanti di alcune forze politiche.
Altro appuntamento martedi a Roma dalle ore 9,30 a Roma in via XX Settembre 20 davanti Ministero delle Politiche Agricole, dove è previsto
l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con il ministro Gian Marco Centinaio per affrontare l’emergenza, con l'”opportuno confronto con i corpi sociali” sollecitato dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.