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EFFETTO CONTRATTO M5S-LEGA: VOLA LO SPREAD, SPROFONDA LA BORSA. MATTARELLA NON VUOLE BOZZE

Il quadro politico italiano pesa sui listini. Lo spread è salito a 151 punti con un rendimento superiore al 2,1%, mentre Piazza Affari perde a fine seduta il 2,32%, scendendo sotto i 24mila punti, a 23.734. Hanno sofferto soprattutto i titoli bancari, che in pancia hanno circa 295 miliardi di Titoli di Stato, secondo gli ultimi dati di Bankitalia.

Il Ftse Mib è il solo a crollare tra le Borse dell’Eurozona. Madrid è negativa ma perde lo 0,9%. Sono positive Parigi (+0,26%), Francoforte (+0,20%), Amsterdam (+0,11%) e Londra (+0,15%). L’incertezza politica in Italia, mentre si attende di conoscere il contratto definitivo tra le due forze politiche e il nome del premier, ha fatto scendere ancora un po’ l’Euro, che sul mercato dei cambi si muove attorno a 1,18 dollari. “Oggi i mercati oggi hanno mandato un segnale, non hanno gradito l’esperimento: adesso mettono in discussione la loro ipotesi, ossia che 5 Stelle e Lega al Governo si sarebbero responsabilizzati”, ha spiegato in un’intervista all’Adnkronos Carlo Altomonte, professore dell’Università Bocconi. Al momento, “non si vede ancora niente di preoccupante, ma ci deve far riflettere sul fatto che non sono compiacenti: l’Italia è uno dei più grossi debiti pubblici al mondo”.

In attesa che finiscano le trattative per commentare, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, è stato chiaro: “L’Italia – ha detto – è della massima importanza per l’Ue. L’Unione Europea non sarebbe completa, senza la nazione e il popolo italiano”. In Borsa ne hanno risentito più di tutti Banco Bpm (-5,3%), Unicredit (-4,7%), Banca Mediolanum (-4,1%), Mediobanca (-4%) e Ubi banca (-3,27%). Il peso dello scenario politico, unito a un trimestre non proprio brillante, ha portato in fondo al paniere anche Mediaset, che ha chiuso in calo del 5,28%. L’unica in controtendenza è Saipem, che guadagna il 12,24%.
La Borsa di Francoforte, per esempio, ha chiuso positiva con il Dax che ha fatto segnare +0,2% a 12.996 punti. Martedì sera Wall Street ha chiuso in calo, con il Dow 30 in flessione dello 0,78% a 24.706 punti e il Nasdaq dello 0,81% a 7.351. A Tokyo il Nikkei 225 ha perso lo 0,44% a 22.717.
L’aumento dello spread si è poi accompagnato a quello dei carburanti alla pompa, con il barile che prosegue il cammino verso gli 80 dollari. Ip ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e diesel.
In base alle elaborazioni di Staffetta quotidiana sulle medie dei prezzi praticati e comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, il prezzo medio di benzina self service è di 1,615 euro/litro (+2 millesimi, pompe bianche 1,591), diesel a 1,487 euro/litro (+3, pompe bianche 1,466). Benzina servito a 1,728 euro/litro (+3, pompe bianche 1,632), diesel a 1,603 euro/litro (+3, pompe bianche 1,507). Gpl a 0,635 euro/litro (+1, pompe bianche 0,621), metano a 0,961 euro/kg (-1, pompe bianche 0,952).
Dal Quirinale arriva l’ultimo avvertimento: lunedì – o “anche prima”, come ha detto il leader della Lega – i due si dovranno presentare con il testo definitivo.
“Le due delegazioni di Lega e M5S nel corso delle consultazioni di lunedì scorso hanno voluto lasciare al Presidente Mattarella la bozza dell’accordo di programma, nello stato in cui si trovava in quel momento”, dicono dal Colle, “È chiaro che il presidente non guarda bozze ma testi definiti, frutto della responsabilità dei partiti che concludono accordi di governo”.
Fonte: AdnKronos