Prima l’udienza a Palermo sulla sospensione delle regionarie siciliane, fissata per il 29 agosto; poi – probabilmente a inizio settembre – l’esposto al Garante della privacy sulla presunta trasmigrazione di dati sensibili dall’Associazione Movimento 5 Stelle all’Associazione Rousseau, preparato da un gruppo di iscritti dopo gli attacchi hacker subiti dal sistema operativo M5S; e infine, a Roma, la decisione sulla sospensione disciplinare comminata alla consigliera comunale Cristina Grancio, che aveva chiesto di approfondire la questione dello stadio a Tor di Valle.
Per il Movimento 5 Stelle si prospetta una fine dell’estate particolarmente calda sul fronte giudiziario. I pentastellati nei prossimi mesi si giocheranno una fetta importante del loro futuro politico, dalle regionali siciliane di novembre alla kermesse di Rimini ‘Italia 5 Stelle’, evento clou che incoronerà il candidato premier dei grillini.
La prima ‘insidia’ per l’M5S viene dal ricorso presentato da Marco Giulivi, escluso dalle ‘regionarie’ siciliane vinte da Giancarlo Cancelleri a causa di un procedimento disciplinare che pende nei suoi confronti per non aver firmato il codice deontologico in occasione delle comunali palermitane.
Giulivi – compagno della deputata 5 Stelle Chiara Di Benedetto e secondo dei non eletti alle regionali del 2012 – sostiene di aver solo chiesto di poter esaminare il codice prima di firmarlo, senza ottenere risposta e venendo così escluso dalla lista.
Assistito dal legale Lorenzo Borrè, l’attivista chiede la sospensione cautelare dell’efficacia delle ‘regionarie’ del 4 luglio e conseguente rinnovo della votazione, con l’inclusione dello stesso Giulivi. Un eventuale accoglimento del suo ricorso da parte del tribunale di Palermo creerebbe non pochi problemi al Movimento, che ha puntato molto su Cancelleri, schierando i suoi ‘big’ (Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista) per un tour della Sicilia a sostegno del proprio candidato.
“Io sono molto fiducioso: è abbastanza palese che è accaduto qualcosa di illegittimo e andrebbe capito anche perché. E’ evidente che sono stato escluso senza una motivazione valida, forse davo fastidio a qualcuno ma saranno loro a dirlo”, dice Giulivi all’AdnKronos. “Le motivazioni fornite per escludermi – aggiunge – sono campate in aria, non rientrano nemmeno nel regolamento attualmente in vigore”.
Sarà preparato sempre da Borrè l’esposto al Garante per la protezione dei dati personali su mandato di un gruppo di iscritti M5S, preoccupati dalle scorribande cibernetiche perpetrate dall’hacker R0gue_0 ai danni della piattaforma Rousseau.
Al centro della controversia, la presunta trasmigrazione di dati dall’Associazione Movimento 5 Stelle (il cui titolare del trattamento è Beppe Grillo) all’Associazione Rousseau, considerato dai ricorrenti come ‘soggetto terzo’ che necessitava di autorizzazione da parte degli iscritti per il trattamento dei dati. Risale invece al 7 agosto l’istruttoria aperta dal Garante in merito agli attacchi hacker subiti da Rousseau e dal blog di Beppe Grillo.
Per concludere, il 19 settembre a Roma si discuterà la richiesta di annullamento della sospensione disciplinare inflitta alla consigliera capitolina Grancio, la quale a giugno aveva scelto di astenersi dal voto in commissione sulla pubblica utilità dello stadio della Roma a Tor di Valle. Da Palermo a Roma, la corsa a ostacoli dell’M5S verso la conquista del governo nazionale è appena iniziata.