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GRILLINI E LOBBISTI INSIEME A CENA

Se doveva essere una cena riservata, i commensali hanno clamorosamente sbagliato serata e ristorante. Perché la pattuglia bipartisan che nella serata di mercoledì ha incontrato l’ad di Uber (finanziata con 1,6 miliardi di dollari da Goldman Sachs), non solo s’è attovagliata in un locale frequentato come il ristorante da Sabatino, in piazza Sant’Ignazio, ma l’ha trovato circondato da curiosi e forze dell’ordine. Perché nello stesso posto c’era pure il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

E dato che le disgrazie non vengono mai sole, ecco in un altro tavolo due senatori leghisti: Gian Marco Centinaio e Stefano Candiani.

La notizia della tavolata con l’ad Benedetta Arese Lucini si diffonde in un baleno tra i taxi capitolini. Che pensano subito il peggio. Anche perché si sta discutendo il dl concorrenza. Molti tassisti arrivano fuori dal ristorante. Riescono a scattare qualche foto all’interno, immortalando la tavolata.

Ma è quando la compagnia si scioglie, che scatta il caos. Cori. Accuse. Lanci di finte banconote da 100 dollari. «Ha pagato la multinazionale?» ringhiano. Alla cena erano presenti alcuni ex grillini (tra cui Orellana e Battista) e la grillina Serenella Fucksia.Poi esponenti di Pd, area Popolare, gruppo misto.

Proprio l’altro giorno, i deputati grillini avevano diffuso un comunicato contro Uber. Osservando che «la maggioranza si sta adoperando per presentare emendamenti ritagliati su Uber nel Dl Concorrenza».

E quando la notizia della cena rimbalza sui siti, il sindacalista Ugl Alessandro Genovese attacca: «Vogliono distruggere il servizio pubblico. Stranamente sono comparsi emendamenti al ddl concorrenza sull’argomento». Maggiolo (Filt Cgil) parla addirittura di «sconfitta per la democrazia».

Ma in Aula, Candiani prende parola e attacca i colleghi.

Alcuni di loro, a lavori finiti, lo intercetteranno nei corridoi per lamentarsi.

Ma cosa dicono i commensali? Davvero volevano fare una cena carbonara? Quella che potrebbe essere più in imbarazzo è la grillina Fucksia. Ma invece rivendica con orgoglio la partecipazione alla serata.

«Sono trasparente e non ho nulla da nascondere. Faccio parte di un intergruppo Innovazione», in altre parole una pattuglia di parlamentari che si mettono insieme per discutere di particolari tematiche. Informalmente. In questo caso, proprio in vista di provvedimenti sull’argomento, hanno invitato Uber.

«Ma voglio incontrare pure i tassisti!» giura la senatrice Fucksia. «Per esprimere opinioni su un argomento, devo conoscerlo. E tanto per essere chiari, io non cambio idea. Resto perplessa su Uber e l’ho pure ripetuto alla cena. Nessuna cena carbonara, anche se ho ordinato una pasta carbonara. Abbiamo speso trenta euro a testa. Uber non ci ha pagati». Poi punge i giornali che cavalcano la vicenda «senza approfondirla».

Basterà, per placare l’ira dei tassisti e le linguacce?

mader
Fonte: Sregolati.it