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GRILLO COME MANDELA, PERTINI E DIO

Beppe_Grillo-Gesù-matteoderricoBeppe Grillo è stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a un anno di carcere e 50 mila euro di danni, per aver diffamato un docente dell’Università di Modena. Diffamazione aggravata per una serie di sconcezze prive di senso pronunciate durante un comizio l’11 maggio di quattro anni fa in quel di San Benedetto del Tronto.

Tra un vaffa e l’altro, il comico genovese aveva rivolto una serie di contumelie all’indirizzo del professor Franco Battaglia, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Come riporta lo stesso Grillo nel suo blog, in quell’occasione disse, riferendosi a una puntata di Anno Zero: “Vi invito a non pagare più il canone, io non lo pago più perché non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel c…o e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera”. Normale che sia stato condannato.

Grillo, che in quanto a autostima non lo batte nessuno, tenta di farsi passare per vittima e si paragona a Sandro Pertini e Nelson Mandela e scrive sul blog: “Forse – scrive tentando di farsi passare per vittima – fa paura che il Movimento 5 Stelle si stia avvicinando al governo? Se Pertini e Mandela sono finiti in prigione potrò andarci anch’io per una causa che sento giusta …”.

Capito? Mandela ha passato la sua vita in carcere per aver difeso il diritto dei neri a essere considerati innanzitutto uomini e non bestie, Pertini per aver difeso il diritto alla libertà degli italiani contro i nazifascisti e, paradossalmente, anche quella di un tipo come Grillo di dire stupidaggini. Ma non di infangare il prossimo. Qualche differenza c’è, ma il Nostro non la vede. Curioso per uno che di professione fa il comico, non avere il senso del ridicolo.

Grottesco al punto da provare a mettere le mani su Dio.

Proprio così, almeno dal punto di vista del “brand”, infatti il 24 Marzo del 2003 depositò presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, la parola “DIO”, ma la richiesta nel 2007 venne rigettata. Insomma, Beppe ci ha provato, chissà per fare cosa. Oggi col senno di poi, potremmo dire, che si è impossessato di ben altre parole.

Grillo brevetto Dio

Il brevetto del logo “Dio” è stato tentato sotto due voci. La prima è «servizi personali e sociali per il soddisfacimento di bisogni personali», la seconda “servizi medici, servizi per l’agricoltura, orticultura, silvicoltura”.

Chissà se prima di fondare il Movimento 5 Stelle Grillo aveva pensato di scalare addirittura il Vaticano?

mader