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GRILLO? INUTILE

Beppe-Grillo-matteoderricoDire che Beppe Grillo e il suo Movimento, nonostante i tanti voti e i tanti seggi parlamentari ottenuti alle ultime Politiche, siano divenuti sempre più inutili e sterili politicamente, equivale ormai a sottolineare un’ovvietà. Lo dicono in tanti e se ne è accorto pure lo stesso Grillo.

Quando l’ex-comico genovese afferma che sul nome del prossimo Presidente della Repubblica è già tutto deciso, immaginiamo da Renzi, Berlusconi e pochi altri e che il M5S può decidere poco, evidenzia l’impotenza della sua creatura politica la quale, pur avendo ancora una forza parlamentare non indifferente, non riesce ad incidere minimamente sul destino del Paese. Certo, secondo Grillo, la colpa di tutto ciò va attribuita a Giorgio Napolitano che avrebbe brigato per escludere i grillini dalla vita politica italiana.

Ma l’ingresso del M5S in frigorifero è avvenuto non tanto a causa di presunte manovre golpistiche dell’ormai ex-Capo dello Stato, bensì soprattutto grazie alla stoltezza settaria dei due guru capelloni, Grillo e Casaleggio. La vittoria elettorale del 2013 ha portato i due Capi pentastellati a credere di non avere bisogno di nessuno, ma siccome il M5S, pur affermandosi in modo netto, non giunse al 51%, gli altri maggiori partiti hanno isolato automaticamente i Cinque Stelle. Grillo si è infilato da solo nel ghetto, rifiutando sdegnato persino la corte di uno come Bersani che avrebbe concesso qualsiasi cosa alle truppe pentastellate pur di diventare Premier.

Oggi Beppe Grillo è assai più in difficoltà rispetto al 2013 ed avrebbe meno ragioni per essere strafottente, eppure nemmeno adesso rinuncia a fare il guru settario. Gli anti-Nazareno di sinistra, minoranza PD e SeL, hanno invitato i grillini a unirsi alla lotta contro Renzi e il suo babbo politico Silvio, ma Grillo ha risposto con il proprio consueto stile e cioè inviando un Vaffa.

Poi non parliamo delle note epurazioni e dell’obbligo di seguire il Verbo di Grillo e Casaleggio, altrimenti si è fuori senza tante storie.

Pertanto, dopo tutti questi atteggiamenti non molto lungimiranti, non bisogna stupirsi se oggi il M5S conti meno dei Verdi-verdi; con tutto il rispetto, ci mancherebbe, per questi ultimi. In ogni caso, che tutto sia già deciso per il Quirinale come sostiene Grillo, beh, rimane da verificare.

Quelli che contano e decidono non paiono navigare in acque del tutto tranquille. Renzi ha la minoranza Dem di Civati e compagni, mentre Berlusconi ha Fitto e 40 parlamentari che preferiscono seguire il giovane eurodeputato pugliese rispetto al vecchio Capo. E’ nota la tradizione italica di fare nomi per “bruciarli”, ma troppi papabili vengono ancora segnalati da tv e giornali e non manca molto all’inizio delle votazioni in Parlamento. Forse le idee non sono ancora chiare per nessuno, nemmeno per la politica che conta e decide.

mader

RobertoPenna per Il Cannocchiale