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I GRILLINI CHE AFFITTANO L’ATTICO DI LOTTA ALLA CASTA AL CENTRO DI ROMA

Il sito Tiscali Notizie ha pubblicato questo articolo di Giuseppe Turani, direttore di Uomini & Business. Nessuno sa descrivere i grillini meglio degli ex grillini: “Volevano la democrazia partecipata e adesso sono un’élite . Volevano fare politica senza soldi. E adesso si scannano per i soldi. Volevano lottare contro il sistema dei media. E adesso sono dipendenti dai media. Volevano eliminare la casta. E adesso sono la casta”. Volevano anche essere un esempio di democrazia diretta, ma su Internet non sono stati un grado di proteggere nemmeno i dati dei loro iscritti. Al punto che un amico di Grillo, David Puente, consiglia a Grillo di spegnere tutto e di andare a casa. Poi si sono presentati all’opinione pubblica come novelli francescani guidati da un comico miliardario che mai si è spogliato di un euro. E invece spendono e spandono come milionari in vacanza. I deputati sostengono di versare una quota (minima) del loro stipendio (ma non i rimborsi spese) in un fondo per la creazione di piccole e medie imprese. Il fondo in realtà esiste da anni ed è gestito dal ministero dell’economia che ogni vi destina miliardi. I pochi soldi che arrivano dai deputati a cinque stelle coprono forse le spese per le carte bollate. Ma loro, in questo sono specialisti, si sono intestati il tutto e sembra che siano i soli a sostenere le piccole e medie imprese in Italia, che esistono grazie ai loro interventi.


Invece, esistevano già prima che loro nascessero: è una caratteristica italiana fra le più tipiche. Ma loro non lo sanno, come non sa quasi niente la loro senatrice Barbara Lezzi (cervello economico dei 5 stelle), la quale ha fatto un video per sostenere che il recente aumento del Pil è dovuto al caldo afoso di queste ultime settimane e non alla buona congiuntura, a Draghi, al governo. Giustamente, l’intera Rete sono tre giorni che ride: una cacata del genere non si ea mai sentita. E non si sentirà mai più. Barbara Lezzi è l’unica sedicente economista al mondo che invece di guardare i listini di Borsa o l’andamento dell’export, gira con il termometro di in tasca e da lì capisce come va l’economia. Forse nel suo arsenale dispone anche di una bacchetta da rabdomante, magari potrebbe aiutare la Raggi a trovare un po’ d’acqua. E non si dica che la Lezzi viene da Bari: persino i suoi concittadini penano che sia un po’ fuori di testa. I nuovi francescani grillini comunque si vantano di non prendere denaro pubblico: noi non costiamo nulla allo Stato. Naturalmente, non è veto: è un’altra delle loro mille bugie. Come partito non incassano niente, è vero, ma solo perché non avendo uno statuto e una vita democratica al loro interno non ne hanno diritto. Quindi non è vero che hanno rinunciato, proprio non hanno nessun titolo per incassare dei soldi.

Come mai? Come gruppi parlamentari hanno diritto a un finanziamento a carico dello Stato. Al Senato, con 35 senatori incassano 2,4 milioni di euro all’anno. 20-25 mila euro li spendono per l’acquisto di beni di comunicazione, il resto se ne va per affittare case e pagare telefonini (persino l’Iva) degli oltre 30 dipendenti del gruppo parlamentare. Case nel centro di Roma e stipendi da 4-5-6 mila euro al mese. Insomma, grazie ai grillini abbiamo conosciuto un nuovo tipo di francescani: quelli con l’attico nel centro di Roma e le spese pagate dallo Stato, gas e luce compresi. Ma non ci si deve meravigliare. Il loro profeta, il comico Grillo, pasteggia e ostriche e va in vacanza, con lo yacht nei resort più esclusivi del mondo, oltre a possedere due o tre ville che affitta d’estate a milionari di passaggio, come lui. Insomma, iscrivetevi ai grillini, e scoprirete come i soldi sono facili, e tanti. Paga lo Stato, cioè noi.

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Fonte: Tiscali Notizie