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I GRILLINI DANNO LEZIONI DI GUERRIGLIA ANTI ISRAELE

manlio-di-stefano-matteoderricoIn questa situazione di tensione globale, di guerra mondiale a pezzi e di terrorismo dilagante, in cui anche gli esperti hanno difficoltà a spiegare cosa succede, è facile per i giornalisti perdere la bussola. Ma non c’è pericolo, per fortuna c’è l’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia che attraverso i corsi di formazione tiene i giornalisti aggiornati, formati e informati, salvaguardando così la salute dell’informazione e della democrazia.

Una tappa fondamentale per la formazione dei giornalisti sui temi del terrorismo e della politica internazionale è l’incontro “Gaza – testimonianze oltre il muro”, che si terrà venerdì 27 novembre all’interno della manifestazione “CormonsLibri”, in provincia di Gorizia. Il corso, che per i giornalisti vale ben 3 crediti formativi, parlerà delle operazioni militari israeliane del 2014 nella Striscia di Gaza e, data l’importanza e la complessità della questione, ci sarà un relatore d’eccezione: il grillino Manlio Di Stefano.

Di Stefano fa parte della commissione Esteri e di fatto è il viceministro degli Esteri del M5S (il ministro è sempre Alessandro Di Battista, che vuole “elevare a interlocutore” l’Isis), anche se in quanto a conoscenza dei fatti e a chiarezza delle idee non è secondo a nessuno, neppure a “Dibba”. Di Stefano è uno che afferma con assoluta certezza che “Il terrorismo islamico non esiste”, il che non vuol dire che non esista il terrorismo nel mondo islamico, ma che esistono dei terroristi che dicono di essere islamici pur non essendolo (islamici, non terroristi). “Con questo voglio dire che non esista una guerra di religioni in corso? – scrive Di Stefano – No! Non sto dicendo questo e penso che esista da 2000 anni”. In pratica la guerra di religione che stiamo vivendo l’ha dichiarata Gesù Cristo.

In ogni caso “fenomeni radicali come l’Isis sono da approfondire con calma e rispetto – ha detto Di Stefano in un’intervista alla Stampa – che significa interrogarsi se non ci siano altre forme di governo e di democrazia che vanno bene per i posti dove sono”. Ed è inutile parlare di interventi militari contro l’Isis solo perché massacrano le persone, perché “anche in Palestina muoiono. Hanno fatto qualcosa gli Stati Uniti? Ci mancherebbe altro che non avessimo a cuore i morti, che siano da una parte o dall’altra, però vedo sempre un interventismo accanito quando si parla di alcuni territori e il totale oblio di altri territori”. E arriviamo alla Palestina, che è il tema su cui Di Stefano è specializzato e su cui formerà i giornalisti per conto dell’Ordine, dove secondo il grillino Israele agisce come l’Isis:

“C’è la volontà da parte del governo israeliano di annientare un gruppo nazionale, etnico, razziale e religioso attraverso un attacco militare – ha dichiarato in Parlamento – In poche parole si tratta di genocidio, un genocidio programmato dal ‘48”.

Di Stefano è anche favorevole alla marchiatura e al boicottaggio dei prodotti israeliani: “Ogni cittadino s’impegni a boicottare i prodotti provenienti dalle colonie illegali e diffonda informazioni sull’operato criminale del governo israeliano”, una posizione che poggia sulla convinzione che il binomio “ebrei-Israele mira, da sempre, a proteggere le bestialità dello Stato d’Israele contro il popolo palestinese nascondendole sotto l’ombrello della protezione degli ebrei nel mondo”. Finalmente i giornalisti possono affidarsi alla sapienza del grillino Di Stefano per mettere ordine su ciò che accade in Medio Oriente. Con l’approvazione dell’Ordine, naturalmente.

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Fonte: Il Foglio