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I GRILLINI VENETI VOGLIONO RIAPRIRE LE CASE CHIUSE, I 5 STELLE DI MIRA NO

alvise-manieroIl M5S Veneto vuole riaprire le case chiuse. “Ce lo hanno chiesto i nostri iscritti attraverso la piattaforma di democrazia diretta ‘Lex iscritti'” scrive su Facebook la consigliera regionale grillina Erika Baldin, annunciando che presenterà “una mozione per impegnare la maggioranza in Regione a fare pressione con noi sul Parlamento, dato che il governo Renzi si mostra sempre disinteressato alle proposte popolari”.

“Ho ricevuto molte richieste al riguardo in questo primo anno passato sul territorio – spiega Baldin – Dopo tutto è proprio da Chioggia che è nato il problema, la Merlin (prima firmataria della legge per abolire le case chiuse nel 1958) ricordiamo che era chioggiotta. Noi faremo il contrario, riapriremo le case chiuse”.

“In questo modo – sottolinea – avremo più decoro nelle strade, le ragazze non saranno più sfruttate e fermeremo un racket che spesso le costringeva alla schiavitù. Niente più soldi alla mafia, ma più soldi nelle casse pubbliche, dato che si cominceranno a pagare le tasse su questa attività, come in molti altri paesi d’Europa”.

Ma i 5 Stelle di Mira (VE), uno dei primi comuni grillini d’Italia,  non ci stanno: “Le assessore del Comune di Mira, gli attivisti e le attiviste del M5S di Mira prendono netta posizione contraria nei confronti di ogni discussione, anche interna al Movimento 5 Stelle, riguardo la riapertura delle case di tolleranza“. E’ la posizione del Movimento nel comune pentastellato di Mira dopo che il M5s Veneto aveva annunciato una mozione in Regione per chiedere la riapertura delle case chiuse e dopo che una proposta di legge in tal senso era stata richiesta dagli attivisti sulla piattaforma di discussione delle leggi del Movimento Lex.

“La Legge Merlin del 1958, con cui è stata stabilita l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e l’introduzione di una serie di reati legati allo sfruttamento della prostituzione, ha sempre rappresentato un caposaldo e deve continuare ad essere difesa e rispettata» affermano i 5 Stelle del comune veneto secondo il quale la lotta alla prostituzione non dovrebbe «passare per la riapertura delle case di tolleranza perché ciò significherebbe di fatto legittimare l’esercizio della prostituzione, sia pure con alcune restrizioni”.

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Fonte: AdnKronos