L’assessore del comune grillino di Pomezia, Veronica Filippone ricostruisce la presunta aggressione a suo danno e di una dipendente comunale, avvenuto in mattinata:
Ero nel mio ufficio quando ho sentito forti urla provenire dal Settore Urbanistica. Un noto costruttore stava aggredendo una dipendente comunale accusandola di non rilasciargli un documento richiesto. La funzionaria, che stava svolgendo regolarmente il proprio lavoro, aveva già spiegato al cittadino che il documento richiesto sarebbe stato prodotto nei termini previsti da legge, in scadenza il 27 agosto prossimo, ma le continue urla ostacolavano il lavoro di tutti i dipendenti presenti. Sono quindi intervenuta nella discussione invitando il cittadino ad adottare un comportamento consono e a lasciare l’Ufficio. Sono stata aggredita a mia volta e sul posto sono intervenuti due agenti della Polizia Locale. Visto lo stato di agitazione che le urla e l’atteggiamento aggressivo mi hanno causato, sono stata accompagnata al pronto soccorso per verificare che lo scontro non abbia avuto ripercussioni sulla mia gravidanza. Prenderò provvedimenti in tutte le sedi opportune per tutelare la mia persona.
Il quotidiano online ilcorrieredellacitta.com pubblica la versione del presunto “aggressore verbale”, il costruttore Andrea Rossi, che smentisce la ricostruzione del comune, tanto che ha presentato una denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia e della Stazione di Torvaianica, nella quale viene riportata la sua versione dei fatti, supportata da una registrazione audiovisiva.
Dice Rossi:
Precisamente non mi è stato consentito di ottenere in modo compiuto le informazioni da me richieste con gentilezza e cortesia al funzionario preposto, nonostante avessi inoltrato regolare istanza di accesso agli atti ai sensi della Legge 241/1990, proprio perché l’Assessore Veronica Filippone è intervenuta nella stanza interrompendo e richiedendo espressamente il motivo della mia presenza negli uffici comunali, nonostante fosse giorno e orario di ricevimento al pubblico, e a quale istanza di accesso ad atti e informazioni facesse riferimento la mia richiesta, oltre alla data di presentazione.
La richiesta, come spiega lo stesso Rossi, riguardava i dati volumetrici di un lotto di terreno che si trova a Torvaianica Alta dove insiste un immobile di proprietà del capogruppo del Movimento 5 Stelle Giuseppe Raspa, per il quale Rossi voleva verificare se ci fossero irregolarità.
Nel momento in cui l’Assessore è entrato nella stanza e si è rivolto a me – ha spiegato il costruttore – ho provveduto a registrare con il mio telefono a riprova di quanto stava accadendo. L’Assessore mi ha invitato ad interrompere la registrazione, dicendo che avrebbe chiamato il comandante della Polizia Locale Pizzoli. Io, sempre usando un tono moderato e cortese come fatto fino a quel momento, ho immediatamente interrotto la registrazione – se ci fosse stata un’aggressione da parte mia non vedo perché l’avrei dovuta testimoniare con delle riprese, che ho fatto proprio a tutela di eventuali problemi successivi all’intervento inopportuno dell’Assessore – e ho apostrofato con “benissimo” l’affermazione di chiamata a Pizzoli per richiesta di intervento.
Il file audio/video, che ho messo a disposizione degli inquirenti – ha concluso Rossi – testimonia chiaramente la strumentalità della chiamata da parte dell’Assessore Veronica Filippone al Comandante della Polizia Locale, in quanto né la dipendente comunale né la stessa Filippone avevano in alcun modo subito forme di aggressione fisiche o verbali da parte mia, né oggi né in precedenza. Al contrario, l’intervento della Filippone ha avuto l’effetto di interrompere la mia legittima richiesta di informazioni a di accesso agli atti che aveva per oggetto una questione di interesse pubblico, visto che riguarda un esponente della maggioranza che sostiene il sindaco Fabio Fucci, di cui l’Assessore Veronica Filippone è notoriamente la compagna convivente. Ho voluto fare queste precisazioni, riservandomi di intraprendere ogni iniziativa legale a tutela della mia persona, ad onore della verità, che nel comunicato stampa diffuso oggi è stata sicuramente interpretata in maniera non corretta rispetto a quanto effettivamente accaduto.