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IL SERMONE DI CELENTANO A GRILLO: “BEPPE, BASTA INSULTI: CAMBIA MARCIA”

celForse Beppe Grillo non ha gradito la lettera di Adriano Celentano pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica.

Il Molleggiato si è rivolto al leader Cinque Stelle facendosi portavoce di una critica che sono in molti a muovere a Grillo: non è più tempo di campagna elettorale, ma di “sporcarsi le mani” e provare a fare qualcosa di concreto per il Paese.

Se il Papa dovesse scrivere una lettera a Grillo e a Bersani, immagino che le parole sarebbero più o meno queste: Cari fratelli, amate i vostri nemici, almeno in quei TRE punti di governo che piacciono a Grillo e sui quali entrambi siete d’accordo per la fiducia. Tralasciate, per ora, i punti che vi separano a causa dei quali il governo potrebbe cadere ancora prima di nascere. Non c’è ‘Amore’ più grande di due nemici che, per il bene del popolo italiano, decidessero di incontrarsi sulla via di Damasco. Abbandonate quindi i rancori, anche se motivati, verso quei politici che secondo voi hanno sbagliato, affinchè il vostro comportamento sia di sprone per la loro purificazione” scrive Celentano.

L’appello rivolto all’intera scena politica: “I poveri, deboli e affamati, escono allo scoperto in cerca di qualche avanzo fra le montagne di rifiuti maleodoranti accatastati sulle strade. E il mondo politico invece? Quello che conta (giornalisti, mercanti, edicolanti e conduttori) di cosa parla? Di emergenza? Si un po’… ma più che altro di come sminuire, per esempio, l’ascesa di Pietro Grasso alla presidenza del Senato. La prima cosa che hanno fatto, sia lui che la Boldrini, (seguendo l’input di Grillo) si sono dimezzati lo stipendio“.

Ma pare che neanche questo sia bastato a fermare la lingua del ‘Marco Quotidiano’ a ‘Servizio pubblico’. Perché lasciare intatta la credibilità del nuovo presidente del Senato, «potrebbe fare qualcosa di buono e dopo noi ci intristiamo» deve aver pensato Travaglio”.

Sul movimento M5S e in particolare su Grillo: « “I capogruppo del MS5Crimi-Lombardo mi hanno sorpreso per il garbo che hanno avuto nel colloquio con Bersani. Eravamo abituati a ben altri termini: ‘i giornalisti mi stanno sul cazzo’ oppure ‘sono degli spalamerda’ o battute fuori luogo sul Presidente Napolitano. ‘Se le fa Grillo’, avranno pensato, ‘le possiamo fare anche noi’, solo che loro non sono Grillo. E dopo la trionfale scalata elettorale lui può anche permettersi di scrivere sul suo blog: ‘schizzi di merda digitale’».

Però attento amico parlante! Lo sai che io ti voglio bene e sono orgoglioso per quello che sei riuscito a fare. Ma mi preoccupa il fatto che se non cambi marcia e aspetti ancora ad innescare quella del vero STATISTA anche se comico (una virtù che manca ai politici) ho paura che il motore si imballi… e questo sarebbe un vero peccato”.

Il pericolo per Grillo, scrive Celentano, è di spingere Bersani verso l’abbraccio politico con Berlusconi e di rischiare in fin dei conti di perdere un’occasione forse unica. “Hai mai pensato ai vari risvolti di una così curiosa alleanza?”. Potrebbe finire, avverte Celentano, che si inneschi tra i due una gara a chi lavorerà meglio, e “poi magari gli italiani sono contenti di come hanno governato” e la breve alleanza “potrebbe protrarsi e magari durare qualche anno, o addirittura cinque… E poi?”.

E poi conclude: “Tu dirai si ritorna alle elezioni, ma se poi questi due e anche il resto dei partiti non fanno più tutti quegli sbagli che hanno fatto fino adesso?”.

Celentano a Grillo: “Beppe, basta insulti: cambia marcia“.

mader