La provocazione dei cittadini di Truncu is Follas, quartirere di Assemini, di essere amministrati dal comune di Elmas dopo le promesse disattese in campagna elettorale è stata subito accolta da Mario Puddu, sindaco grillino di Assemini.
Puddu e la sua giunta evidentemente non vedevano l’ora di liberarsi dei suoi concittadini probabilmente percepiti come problema.
Massimo Carboni, a nome dell’Associazione ViviAssemini, a tale proposito ha diffuso il seguente comunicato:
“Truncu is Follas” ad Elmas? Come liberarsi di una risorsa, percepita come un problema da chi non ha le idee chiare
Sono stati i residenti del quartiere asseminese di “Truncu is Follas” a chiedere di essere amministrati da Valter Piscedda, Sindaco di Elmas. Una provocazione, conseguente allo stato di comprovato abbandono politico ed amministrativo da parte del Sindaco Mario Puddu. Una provocazione colta immediatamente dallo stesso Sindaco grillino, disposto a cedere l’intero quartiere “residenziale” alla confinante Elmas, ma tenendosi gli incassi delle tasse della frazione industriale. Praticamente, come una partita a Monopoli.
Si tratta dell’ulteriore fatto tragicomico, forse l’apoteosi del fallimento del “grillismo reale”, che certamente non può essere confuso con un riconoscimento democratico. Perché qui non si tratta di affermare l’autodeterminazione di un altro Popolo. Del resto, il M5s è per l’autodeterminazione dei popoli di tutto il Mondo, ma non per quelli dell’Italia. Anzi, è per la cancellazione dei piccoli comuni e degli Statuti speciali regionali. Perché, per loro, la Democrazia è solo un vacuo grido elettorale praticamente inapplicato.
“Truncu is Follas” è una risorsa. Diventa un problema quando si è impreparati e si professa un inquinante ed inquietante credo qualunquista. Insomma, o si fa parte della sconclusionata e silente “setta” penta stellata, oppure “fuori dalle balle”. Ad Assemini non sono graditi coloro che pensano, propongono, giudicano e chiedono il rispetto dei patti. Questo perché, i “nostri” grillini, tardano ad imboccare la strada della maturazione e dell’elevazione.
Il quartiere chiede continuità e pari opportunità (strisce pedonali, l’ADSL, l’aggiornamento della bacheca con l’informazione istituzionale, un minibus, pulizia). Invece, la risposta è stata la cancellazione a partire da gennaio del 2016 dell’unico servizio erogato: il conferimento e la raccolta dei rifiuti con il sistema “porta a porta”. Puddu non deve liberarsi di una parte dei suoi concittadini, ma deve rilanciare ed applicare il suo programma a partire da quell’area, dimostrando nei fatti a quale modello strategico di sviluppo e di innovazione s’ispira. Deve avviare lì un progetto di “Città intelligente”, perché il quartiere è ricco di opportunità. Deve dimostrare la sua capacità nel realizzare un insieme di strategie di pianificazione urbanistica, orientate all’ottimizzazione ed all’innovazione dei servizi pubblici, per mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città e del quartiere con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi abita lì. Deve avvalersi della posizione strategica, dell’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei residenti, mettendo a frutto la propaganda grillina. Deve investire nella crescita sostenibile, ossia in una forma di sviluppo economico che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e dei beni liberi per le generazioni future. Dove vi è capacita politica ed amministrativa, il capitale intellettuale e sociale sono considerati elementi della competitività urbana.