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IMPOSIMATO INVITA IL M5S A VOTARE CASSON. DI BATTISTA: “IMPOSIMATO PUÒ DIRE QUELLO CHE VUOLE”

“La politica è l’arte del possibile, non dell’utopia. E allora a Venezia i Cinquestelle devono sostenere Felice Casson. È tempo che scongelino i propri voti, cominciando a stringere intese”. Lo dice Imposimato intervistato da Luca De Carolis per Il Fatto Quotidiano.

L’ex magistrato è molto popolare tra eletti e iscritti del M5S. Tanto che il Movimento l’ha presentato come proprio candidato per il Quirinale, votandolo in tutti i quattro scrutini che a gennaio hanno eletto al Colle Sergio Mattarella. Su Twitter e Facebook, Imposimato ha lanciato numerosi appelli pro Casson: “Amici M5S, non consegnamo Venezia a Matteo Salvini”.

“Io ho semplicemente verificato che Casson ha fatto tutte le battaglie che ho fatto io: da quelle contro la legge elettorale e la riforma del Senato, fino all’impegno per una vera legge anti-corruzione e per la difesa della scuola pubblica. È una persona che mi dà il massimo affidamento”.

“Lo conosco bene, continua Imposimato, abbiamo lavorato assieme. E poi potrebbe dare una mano al M5S in Veneto contro il malaffare e per la tutela dell’ambiente. La gente è d’accordo, lo so perché sono sempre in giro e parlo con le persone. Devo confessare che mi sono pentito di non aver manifestato il mio appoggio a Luca Pastorino (il candidato in Liguria di Civati e della sinistra, ndr). Se il M5S e la sinistra si fossero alleati, la Regione non sarebbe mai finita nelle mani di Giovanni Toti”. “Certamente, lo pensano anche i cittadini. Non si può più aspettare un’impossibile vittoria con il 51 per cento, afferma Imposimato. Il Movimento deve usare i suoi voti, altrimenti rischia la paralisi. Ha certamente ottenuto risultati con la sua opposizione, ma bisogna fare di più”.

All’ex magistrato e candidato per il Movimento 5 Stelle al Quirinale risponde Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S, intervenendo a Otto e mezzo su La7: “Imposimato può dire quel che vuole, per noi gli elettori non sono pecore a cui qualcuno deve indicare la strada”. ”Gli elettori sapranno valutare i due candidati e poi votare, non sarò certo io a dire chi devono votare”.

Trodotto: Imposimato si faccia i fatti suoi.

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