Beppe grillo 5 anni prima dell’arrivo del Movimento in Parlamento si incontra con l’allora ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli.
Il 4 aprile 2008, l’ambasciatore manda al segretario di stato Usa Condoleeza Rice un report intitolato “Pranzo con l’attivista italiano Beppe Grillo: ‘Nessuna speranza per l’Italia’; ossessione sulla corruzione“.
La relazione parla del pensiero di grillo, si citano le piazze riempite, il blog di successo, l’originalità e in particolar modo la lotta alla corruzione nella politica.
“Giuseppe “Beppe” Grillo è un ex comico politicamente schietto che ha ottenuto una celebrità mondiale scorticando ogni giorno i politici italiani sul suo blog e organizzando con successo una manifestazione contro la corruzione nel governo alla quale lo scorso autunno hanno partecipato oltre 150 mila persone. Grillo è brusco, perfino profano, ma le sue accuse dirette e spesso taglienti risaltano al contrasto con le analisi timide e indirette sulla corruzione che vengono dal mondo politico italiano”.
Spogli ricorda le lotte di Grillo sull’energia (contro centrali nucleari e inceneritori) e la sua esclusione dalla televisione. “Ben informato, esperto di tecnologia, provocatorio ma anche divertente“: queste sono alcune delle considerazioni, del tutto positive, contenute nel documento. Spogli sottolinea che “alcune delle idee di Grillo sono utopiche e irrealistiche” ma ci tiene a ribadire che “con la sua visione dà voce a parte dell’opinione pubblica che non riesce ad esprimersi altrove“.
L’elogio di Grillo si chiude così: “Il suo mix unico di humour aggressivo sostenuto da statistiche e ricerche giuste ne fa un interlocutore credibile sul sistema politico italiano“.
Qualche giorno fa, alla fine del 2015 il Financial Times, uno dei principali giornali economico-finanziari, nonché uno dei più antichi, autorevoli e letti del mondo, che non è americano, ma del Regno Unito è tornato a parlare del Movimento 5 Stelle. Seppure non nei termini tradotti in modo inesatto da Beppe Grillo, ma riconosce al Movimento di essere andati oltre le loro origini eccentriche.
Tentativi di sdoganamento. Un Movimento 5 Stelle che tenta di essere riconosciuto e soprattutto di essere ritenuto affidabile oltre i confini nazionali.
Gira in rete in questi giorni una video-intervista, della metà di settembre 2012, a Carlo Freccero componente del Cda Rai in quota M5S e massimo esperto di comunicazione. Freccero riferisce come tra i soci di Casaleggio compaia anche Enrico Sasson, manager legato all’Aspen Institute e quindi al gruppo Bilderberg. Una strana coincidenza se si pensa che lo stesso Bilderberg è indicato da “Gaia”, il video di riferimento di una parte del network grillino, come emanazione dei “poteri forti” che eserciterebbero una qualche forma di influenza “occulta” sul governo del Paese.
Il ragionamento di Freccero è stata la seguente: non che questi “poteri forti” si sono costruiti anche una sorta di loro “opposizione interna” grazie a Sasson, Casaleggio e quindi Grillo? Probabilmente una provocazione certo. Ma che fa fragore proprio in quanto utilizza la tendenza al complotto molto in voga presso alcuni “seguaci” di Grillo.
Il servizio del Financial Times, di qualche giorno fa, rilancia e fa riflettere sulle circostanze.
Tanto che l’articolo del giornalista investigativo, fotografo e scrittore Gianni Lannes, del 1° novembre 2013 sulla sua pagina internet Su la testa, diventa attuale.
Grillo e lo zio Sam: il lato oscuro, anzi a stelle e strisce. Per esempio l’incontro segreto nell’aprile 2008 a Roma (di cui avevo già scritto nel febbraio 2013), con l’ambasciatore di Washington, Ronald Spogli (emissario ufficiale di Bush junior), propedeutico alla nascita del partito a 5 Stelle, ovvero una proprietà privata (fa fede l’atto notarile) del ragioniere ligure.
Ben 8 mesi fa ho chiesto direttamente a Grillo – mediante una e-mail perché al cellulare diretto non mi risponde più, nonostante abbia più volte sollecitato anche la sua prima moglie, Sonia Toni – una spiegazione di questo avvenimento, mai illustrato ai suoi tifosi, fans, nonché all’opinione pubblica. Risposta? Il silenzio assordante. Così come precedentemente, il 27 dicembre 2011, a proposito dell’elogio di Grillo a Monti, avevo posto senza esito un altro quesito all’ex comico ormai politicante.
Forse il sistema di potere dominante gestisce anche la sedicente opposizione al governo Letta, non eletto dal popolo sovrano? I parlamentari in buona fede del Movimento 5 Stelle perché non prendono le distanze da Grillo? Gli onorevoli 5 Stelle sanno di avere il telefono e la posta elettronica sotto controllo?
Ecco nuovamente pubblicato il rapporto dell’ambasciatore Spogli relativo all’incontro con Grillo!
Mister Grillo lei deve un’immediata spiegazione pubblica al popolo italiano. Un consiglio semplice: dica la verità e poi si ritiri in buon ordine. E già che ci siamo. Gli onorevoli grillini” spieghino il senso e le finalità della visita di cortesia alle autorità militari USA nel Muos a Niscemi, evento di cui avevo parlato con dovizia di riscontri ufficiali il 27 maggio scorso.
Un parere strettamente personale: il Movimento 5 Stelle con i numeri che vanta in Parlamento (sulla base della volontà popolare) potrebbe far cadere qualsiasi governo eterodiretto come nel caso di Letta, spedendo realmente a casa Napolitano. Perché non accade? Incapacità politica? Oppure qualcuno ha tirato il freno a mano? Se continuano così i 5 Stelle alla prossima ed imminente tornata elettorale il Parlamento lo vedranno con il binocolo. Il popolo italiano non è fesso!