KATHARINA ZELLER NEOSINDACA DI MERANO RIFIUTA DI INDOSSARE LA FASCIA TRICOLORE
Sta suscitando polemiche in Alto Adige il gesto della neo eletta sindaca di Merano Katharina Zeller che durante l’insediamento in Municipio si è subito tolta la fascia tricolore per poi appoggiarla sul tavolo.
Nella scena, immortalata dalle telecamere, si sente Zeller chiedere al suo predecessore Dario Dal Medico che le indossa la fascia: “Sei sicuro che proprio devo?”, per poi togliersela subito dicendo “mettiamola via, dai”. Dal Medico reagisce infastidito e quando Zeller lo invita a tenere assieme la chiave della città, lui indicando la fascia dice: “Tu metti quella e io tengo questa (la chiave, ndr.)”. La sindaca ridendo risponde “Su dai, allora non la tieni”.
L’assessore provinciale Chirstian Bianchi (Forza Italia) in un primo commento parla di un “grave atto nei confronti di tutti gli italiani di Merano da parte della neo sindaca di Merano Zeller.
Tutti i meranesi di lingua italiana di Merano che l’hanno votata, spero si rendano conto della considerazione che lei ha nei loro confronti. Possiamo solo immaginare quale sarà l’attenzione nei loro confronti durante il suo mandato”.
“Solidarietà e vicinanza all’ex Sindaco Dal Medico, costretto ad assistere ad una successione certamente poco degna per una città così importante”, conclude Bianchi.
“Credo che Katharina Zeller avesse in mente qualcosa che nulla aveva a che fare con la fascia, abbia agito senza pensarci e semplicemente non si è resa conto che avrebbe urtato delle legittime sensibilità. Non dimentichiamo che i sindaci Svp, in genere, come dice anche lei, prediligono come simbolo della loro carica il medaglione con lo stemma del Comune, simbolo ufficiale previsto dalla normativa regionale sugli Enti Locali, e sono quindi poco abituati alla fascia”. Lo afferma il senatore Pd ed ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli che si era insediato esattamente 15 anni fa, il 19 maggio del 2010. “Il gesto – aggiunge – è stato un errore, ma escludo che vi sia stata volontà di vilipendio del Tricolore. Semplicemente, quando si diventa sindaci, una ridda di pensieri si accumula nella testa e può succedere di fare qualcosa di sbagliato. Ricordo in ogni caso che il sottoscritto si era dato una regola chiara: negli eventi in cui svolgevo la funzione di sindaco ufficiale di Governo, cerimonie, incontri ufficiali ecc., sempre fascia tricolore; alle feste organizzate nei Comuni, in cui rappresentavo la comunità di Bolzano ma non lo Stato, il medaglione; in tutti i casi dubbi, sia la fascia che il medaglione. Non ricordo polemiche”, conclude Spagnolli.
“La mia reazione nel rimuovere la fascia tricolore subito dopo che mi era stata posta sulle spalle non deve in alcun modo essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica o verso il tricolore stesso. Indosserò la fascia con il massimo rispetto in tutte le circostanze previste dal protocollo istituzionale, come sempre fatto anche dai miei predecessori di lingua tedesca”. Lo precisa la sindaca di Merano Katharina Zeller. “Vorrei inoltre sottolineare – prosegue – che in Alto Adige, per consuetudine, il distintivo ufficiale previsto per i sindaci è il medaglione con lo stemma della città. In questo contesto, l’insistenza dell’avvocato Dal Medico nel volermi far indossare anche la fascia — in modo forzato e fuori dalle pratiche locali — è stata percepita da me come un gesto provocatorio e un chiaro segnale di sgarbo istituzionale. In un momento già carico di tensione, ho vissuto quel gesto come una sfida personale. La mia reazione è stata istintiva, umana, e in nessun modo politica o simbolica contro il tricolore. Mi dispiace constatare che si stia cercando di strumentalizzare questo episodio per deviare l’attenzione dalla vera notizia: la netta e storica vittoria al ballottaggio, con uno scarto di 1.880 voti”. Secondo Zeller, “questo tentativo di sollevare una polemica infondata punta solo a sminuire l’importanza di un cambiamento politico maturo, costruito su un reale dialogo tra i gruppi linguistici, che ho sempre promosso e continuerò a promuovere con responsabilità. Sono già al lavoro, con pieno impegno e senso delle istituzioni, per servire tutti i cittadini e tutte le cittadine della nostra comunità, nel massimo rispetto dei valori repubblicani e dei simboli che ci uniscono”. “Se il mio gesto ha urtato la sensibilità di qualcuno, me ne scuso sinceramente. Non era assolutamente mia intenzione, e sono certa che il mio impegno quotidiano, le mie azioni e il rispetto verso tutte le istituzioni sapranno chiarire, nei fatti, la mia piena adesione ai principi della nostra Repubblica”, conclude la sindaca.
Fonte: ANSA
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