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LA TRASPARENZA SECONDO IL COMUNE 5 STELLE DI ASSEMINI: 206 GIORNI PER UN ACCESSO AGLI ATTI

mario-puddu-m5s-matteoderricoIl comune di Assemini, guidato dal sindaco grillino Mario Puddu ha della trasparenza un’opinione singolare. Più che una casa di vetro è diventato una camera oscura, il consigliere del Pd Luciano Casola. Lo scrive Veronica Matta su Cagliari Globalist.

Negati gli atti richiesti con gli accessi ad essi che avrebbero fatto parte della discussione svoltasi durante il consiglio comunale scorso, per informare i consiglieri su ciò di cui si sarebbe dovuto discutere.

Documenti non avuti – lamenta il consigliere Pd, Luciano Casula – cui si associano anche Antonio Scano, Giancarlo Scalas e Carla Marras.  Documenti forse scomodi da far conoscere – dichiara il consigliere Casula – ma che rappresentano un diritto di tutti i consiglieri comunali. Negati documenti relativi alle spese dei pagamenti effettuati, all’elenco degli interventi effettuati pagati, come l’elenco degli interventi straordinari pagati effettuati sulle aree non previste come riportate sulla tav.1. È una prerogativa dell’ufficio tecnico, di alcuni responsabili – dichiara la consigliera, Carla Marras (Pdl) – atti su cui, spesso ti fanno sospirare; questo stato di cose non si era mai verificato, prima dell’arrivo dei grillini – conclude Marras.

Emerge dunque con forza, la denuncia già da tempo fatta dal gruppo consiliare, Assemini Libera, sugli ostacoli dell’attività di ciascun consigliere comunale, per la mancanza di educazione politica istituzionale da parte del Sindaco Mario Puddu e del Presidente del Consiglio, Sabrina Licheri, verso cui il consigliere Tonio Scano (Proposta civica) ricorda doveri e rispetto verso i ruoli ricoprenti, ma le cui funzioni vengono meno nelle occasioni di richieste di chiarimenti, attraverso le interrogazioni e gli accessi agli atti.

Per quanto riguarda gli accessi agli atti – dichiara il consigliere Pd, Giancarlo Scalas – non c’è dubbio che da parte del movimento 5 stelle non vi sia la dovuta attenzione. Il Sindaco in primis e a seguire il Presidente del consiglio e segretari che si sono succeduti, non hanno saputo arginare questa negligenza da parte di alcuni responsabili che sono tenuti a garantire l’accesso agli atti per i consiglieri comunali.

Il problema non è di oggi, ma risale da subito con l’insediamento del M5S. Il lassismo su questo modo di fare è preoccupante ed è sicuramente un argomento che potrebbe comportare anche ripercussioni legali, questo perché il modo sistematico in cui stanno agendo nei confronti dei consiglieri comunale è non solo antipolitico ma è soprattutto una violazione di leggi. Ciò in danno alla trasparenza ed al regolare attività dei consiglieri comunali che – conclude Scalas – devono rispondere ai cittadini sull’operato dell’amministrazione.

In fondo perché sorprendersi? È vero il M5S ad Assemini sembrava un astro nascente, dopo anni di oscurità politica e invece eccoci qui, a dover ammettere, innanzitutto, a noi stessi che avevamo mal riposto le nostre speranze. Questo movimento inizia a presentare tutti i suoi punti deboli e le sue crepe: si perché quando si parla di M5S, a livello parlamentare, non possiamo che constatare la voglia di cambiare il paese anche grazie a chi, dietro le quinte, muove i fili e ben vigila su ogni singola azione e parola. Ma quando si va a pesare il valore e l’impegno della classe politica locale dei piccoli centri, appare lapalissiano che i contenuti, tanto acclamati in campagna elettorale, non avevano altro che una funzione di spot elettorale. Perché, se da una parte, allora, si sapeva cosa dire per ben interpretare e veicolare i bisogni della gente, ormai stanca dei vecchi e vili intrighi di palazzo, dall’altra non si aveva la più pallida idea di quello che si diceva.

E allora citiamole due o tre di quelle belle parole: onestà, partecipazione, trasparenza, legalità. Si sono belle e il loro significato ancora di più, ma, alla luce dei fatti, per ora rimangono solo parole altisonanti, che però come un boomerang, sapranno riemergere a tempo debito e seppellire chi ha avuto la sfrontatezza di farle proprie, senza avere la più pallida idea di quanta responsabilità ciò richiedesse.

Le polemiche, le inchieste giudiziarie e le accuse di essere manipolati o guidati dal cosiddetto governo ombra, sembrano non aver insegnato nulla all’attuale amministrazione che, sotto tanti punti di vista, sta persino facendo rimpiangere la vecchia politica.

mader
Veronica Matta per Cagliari Globalist