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L’IDEONA DEL SINDACO GRILLINO DI LIVORNO: LA REPLICA DEGLI UFFIZI

nogarin_matteoderricoFilippo Nogarin, sindaco 5 Stelle di Livorno fa i convenevoli al nuovo soprintendente “tedesco” degli Uffizi, Elke Schmidt, per proporgli la creazione di un Uffizi Bis.

Scrive Mauro Zucchelli sul Tirreno:

nogarin-il-tirreno-matteoderricoL’idea di Nogarin «Gli Uffizi bis facciamoli a Livorno» Una collaborazione fra Uffizi e Comune non sarebbe del tutto una novità. Tornando al 2006, Cosimi sindaco, si scopre che il Comune di Livorno ha prestato alla galleria fiorentina il maxi- dipinto di Joost Sustermans, ritrattista fiammingo della famiglia de’ Medici, che è da tempo una delle due enormi tele nella sala delle cerimonie. Il Comune ha avuto in cambio un dipinto simile riguardante una scena mitologica. Poteva nascere un feeling legato a Opera, che avrebbe gestito l’Acquario e gli Uffizi. Poi Opera è passata di mano come assetti proprietari e questo canale si è fermato.

I magazzini degli Uffizi varrebbero da soli un museo fra i più importanti: nel mezzanino della parte vasariana è conservato un tesoro costituito da tremila opere d’arte, talvolta anche capolavori di rilievo che altrove sarebbero il fiore all’occhiello di una esposizione. È a questo “giacimento” di opere d’arte che nessuno può vedere che ha pensato il sindaco Filippo Nogarin quando ha scritto il messaggio di congratulazioni al neo-direttore Eike Schmidt, fresco di nomina da parte del ministro Franceschini.

Già, perché Nogarin non si è limitato ai convenevoli. Sulla propria pagina Facebook, ripresa anche dal blog del Corriere, si è fatto avanti per sottoporre al nuovo responsabile del grande museo fiorentino l’idea di replicare a Livorno «l’operazione che ha portato alla creazione del Louvre Lens». Come? Facendo qui «una sorta di “Ambasciata degli Uffizi”». E aggiunge: «Creare sinergie simili può permettere di valorizzare un patrimonio immenso lanciando una sfida importante per il mondo culturale nazionale e non solo».

nogarin-fb-matteoderricoÈ per queste ragioni che da Palazzo Civico è stato inviato al direttore degli Uffizi l’invito a visitare il museo Fattori di villa Mimbelli (« nell’assoluta certezza che le visioni di tanta bellezza possa meglio di ogni parola contribuire alla costruzione di simili percorsi»).

Per Nogarin si devono trovare «nuova linfa e legami» per ravvivare «la relazione tra le due città toscane». Occhi puntati sulle banchine labroniche: basti dire – come sottolinea il sindaco – che «Livorno è il porto naturale della Regione e centinaia di migliaia di turisti sbarcano per recarsi nella città toscane e in primis proprio Firenze». Ecco perché Livorno rappresenta «un’ambasciatrice della toscanità e del periodo mediceo»: è l’aspetto dal quale Nogarin dice di esplicitamente di voler ripartire. Il sindaco M5S fa riferimento esplicito al caso di Lens, che ha richiesto un grosso budget (150 milioni di euro).

Ma potrebbe cantare vittoria anche solo se dagli Uffizi uscisse non un museo intero ma uno stock di una dozzina di opere d’arte, magari da collocare in Fortezza Vecchia: l’idea del porto passeggeri come vetrina della Toscana è già stata fatta propria dalla Regione con altri programmi a più basso impatto. Volete mettere l’efficacia di una “dependance” a pochi passi dalle banchine del porto passeggeri?

Il sindaco ricorda a Schmidt che Livorno «è nata per volontà dei Medici» e che, «grazie al contributo delle opere di Bernardo Buontalenti, Antonio da Sangallo il Vecchio, Francesco Cantagallina, Pietro Tacca, il suo originario centro storico – il “Pentagono del Buontalenti” – ha rappresentato, dal punto di vista architettonico, un esempio di città ideale». Il filo rosso non si è interrotto: al contrario, si pensi ai macchiaioli che a Livorno avevano le radici e a Firenze (Caffé Giubbe Rosse) il “santuario”. Senza contare quel che hanno rappresentato «artisti storici, di fama mondiale come Giovanni Fattori e Amedeo Modigliani».

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Mauro Zucchelli per Il Tirreno