Blindata Livorno a 5 Stelle, idea e se per evitare le occupazioni abusive mettiamo il pass come per entrare nel consiglio comunale?
RiMa
In Comune, nella Livorno grillina del sindaco Filippo Nogarin, scoppia la battaglia dei badge. Anzi: per entrare in Comune. Martedì i consiglieri comunali di opposizione protesteranno contro la decisione della giunta guidata da Filippo Nogarin di controllare gli accessi nel Palazzo comunale: i cittadini dovranno consegnare un documento d’identità per ricevere il pass che consentirà di accedere agli uffici, mentre ai consiglieri verrà dato un badge elettronico. Ma le opposizioni in consiglio comunale non vogliono essere costretti a «timbrare il cartellino» come se fossero dipendenti comunali e annunciano che martedì mattina, primo vero test delle nuove misure di sicurezza (lunedì in Comune c’è stata un’assemblea dei lavoratori sulla produttività e dunque i controlli all’ingresso non ci sono stati), proveranno ad entrare senza mostrare né «strisciare» il badge.
«Sono contrario all’uso del badge — dichiara Marco Bruciati (BL) — non sono un dipendente pubblico, sono una persona eletta dai cittadini». Dello stesso parere Pietro Caruso (PD): «Il Comune è la casa dei cittadini, che ci hanno eletto. Va bene la sicurezza, ma il sistema di contingentamento, così come è stato organizzato, sembra un modo per negare il contatto dei cittadini con il Comune. Forse i Cinque Stelle hanno paura degli stessi cittadini che gli hanno votati e che, come dicevano i grillini, avrebbero dovuto “proteggere” il sindaco. Loro che hanno sempre fatto della trasparenza il loro cavallo di battaglia, oggi limitano l’accesso al Comune». A
nche Elisa Amato (Forza Italia) attacca: «Chi ha deciso per noi l’utilizzo del badge? Non c’è nessun atto che lo stabilisce. Non hanno voluto dialogare con noi in nessun modo, ci hanno mandato una mail e basta». Amato attacca anche il presidente del consiglio Daniele Esposito: «Ci dovrebbe tutelare e invece non ci ha detto né scritto niente».
Il sindaco Nogarin risponde così alle polemiche: «Sulla decisione dell’amministrazione di adeguare le modalità di accesso al Comune di Livorno a quelle di centinaia di altri municipi — ha scritto su Facebook il primo cittadino — si è scatenato un dibattito assurdo e in certi casi pretestuoso».
«In questi due anni — scrive ancora il sindaco spiegando che la mancata trasparenza è nascondere la polvere sotto il tappeto come altri hanno fatto per anni —, ho visto scene che non pensavo potessero accadere in un Comune: aggressioni, consigli comunali trasformati in curve da stadio, minacce ai consiglieri, furti e danneggiamenti. Sarà colpa del clima di tensione generato dall’emergenza occupazionale o da quella abitativa. Fatto sta che non ho più intenzione di accettare questo stato di cose». «Quindi vado avanti — conclude Nogarin —. Nessun attentato alla trasparenza. Quella è garantita dallo streaming del Consiglio comunale, delle sedute delle Commissioni e presto delle conferenze stampa dopo giunta». E ai consiglieri d’opposizione dice: «Abbiamo detto che al primo consiglio utile valuteremo ogni soluzione possibile» ai consiglieri di opposizione «l’amministrazione ha già detto che al primo consiglio utile, che sarà quello della ripresa, valuterà ogni soluzione possibile. Massima apertura da parte nostra nei confronti dei consiglieri e delle possibili soluzioni».