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LIVORNO A 5 STELLE: RETROMARCIA SU INCENERITORE E PIANO D’AMBITO

 

(RiMa)                                                           (Vignetta di RiMa)

Reti Ambiente s.p.a. è una azienda fondata poco prima di Natale 2011 da 95 dei 111 comuni delle provincie di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara con l’intenzione di andare a gestire i servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti per un bacino potenziale di 1.350.000 abitanti pari ad un giro di affari stimato di 216 milioni di euro.

I 5 Stelle e il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin non hanno mai nascosto la loro avversione alla partecipazione del comune di Livorno al piano d’ambito.

“Siamo pronti a uscire da Reti Ambiente”, annunciò dal palco del Circo Massimo di Roma il sindaco Nogarin. Applauditissimo dal pubblico, l’allora neo sindaco pentastellato, ha detto anche che “a Livorno forse non lo sapete ma abbiamo un inceneritore. Volevano costruirne uno grande il doppio, ma noi arriveremo anche a spegnere la prima e la seconda linea incrementando il porta a porta”.

Ora – scrive Giulio Corsi sul Il Tirreno – spunta una lettera di Nogarin in cui afferma che non ci sarà “nessuna limitazione al piano d’ambito”. Porte aperte a Reti Ambiente.

tirreno«Né io, né il sindaco ci si è mai impuntati per uscire da Retiambiente. Non c’è mai stato nelle nostre discussioni, anche in giunta, questo input, che invece da parte del gruppo si è materializzato in una serie di atti». Era il 9 ottobre 2015 e le parole in commissione d’indagine dell’allora assessore all’ambiente Giovanni Gordiani, scatenarono l’inferno nel mondo Cinque Stelle. Al punto che una settimana dopo il sindaco Filippo Nogarin convocò una conferenza stampa, alla presenza di consiglieri comunali e regionali M5s, per smentire nei fatti Gordiani e annunciare urbi et orbi un ricorso contro l’esistenza stessa dell’Ato, un atto dall’effetto esplosivo e dirompente a livello nazionale – predisse il primo cittadino – «perché potrebbe comportare lo stop non solo alla gara per RetiAmbiente ma anche a tutto ciò che è Ambito Territoriale Ottimale».

Di acqua né è passata sotto i ponti, ma la posizione dell’amministrazione Cinque Stelle verso Retiambiente ed Ato da allora si è sempre più irrigidita, almeno nelle dichiarazioni pubbliche: denunce alla guardia di finanza, altri ricorsi al Tar, un susseguirsi di annunci da parte di Nogarin e Lemmetti sul non conferimento di Aamps nella maxi-azienda dei rifiuti in costituzione nella Toscana costiera e ancora di illegittimità dell’Ato. Mai però un atto, che annullasse le delibere del precedente consiglio comunale e della giunta Cosimi (che decretavano l’entrata in Retiambiente e la fine di Aamps) e formalizzasse quelle intenzioni annunciate col megafono al popolo grillino in nome del rispetto delle linee programmatiche di governo che a pagina 58 (capitolo 14 linea 10) recitavano: “L’amministrazione intende intraprendere ogni azione finalizzata ad interrompere il percorso, avviato dalle precedenti amministrazioni comunali, di conferimento dell’Azienda Aamps in Reti Ambiente Spa”. Al punto che i consiglieri ex 5 Stelle, Valiani, Mazzacca, Grillotti e Pecoretti, hanno più volte accusato l’amministrazione di non avere alcuna intenzione di evitare il conferimento nella maxi-società. Ora una lettera inviata dal sindaco Nogarin al dg di Ato Toscana Costa Franco Borghi sembra dar ragione ai timori dei dissidenti grillini e apre uno scenario tutto nuovo sul futuro di medio termine di Aamps. NESSUNA USCITA, SOLO UNA RICHIESTA DI SOSPENSIONE. Nella missiva – di cui il Tirreno è venuto in possesso – il primo cittadino parla di “una sospensione per la durata del concordato dell’inclusione del territorio comunale nel perimetro della gestione unica di ambito e quindi del conferimento in Retiambiente”. Come si vede la parola “non conferimento” (o “uscita”) viene accantonata e sostituita con “sospensione del conferimento”. NESSUNA LIMITAZIONE AL PIANO D’AMBITO. Ma c’è di più. Nogarin sottolinea a Borghi che l’accettazione della sospensione, oltre ad evitare possibili contenziosi, permetterebbe il totale risanamento di Aamps “in un’ottica di efficientamento della struttura complessiva arrivando a produrre un indubbio vantaggio futuro anche per la gestione di ambito”. E poi evidenzia “la prospettiva reciprocamente vantaggiosa” della sospensione, “senza porre limitazioni per quanto già previsto dal piano d’ambito”, nel quale ad esempio la terza linea dell’inceneritore è definita non necessaria e non prevista, ma in cui figurano pienamente operative le due linee a 70mila tonnellate l’anno (nel piano di concordato è previsto l’attuale utilizzo a 78mila) . Insomma, il messaggio sembra chiaro: un’Aamps risanata potrebbe entrare in Retiambiente tra 5 anni, con vantaggio per tutti (compresa, è facile intuirlo, l’immagine attuale dell’amministrazione comunale che accosterebbe la porta senza usare le chiavi). NOGARIN E FREY SULLA STESSA LINEA. La lettera del sindaco fa pendant con le parole del numero 1 di Retiambiente Marco Frey tre giorni fa in commissione e spiega i toni concilianti e distesi usati dallo stesso Frey verso Livorno: «Aamps entrerà in RA al termine del percorso di ripianamento dei debiti, prima sarebbe impossibile: la perizia, necessaria per entrare a far parte della società, avrebbe esito negativo», ha detto, ricalcando la proposta Nogarin. La tempistica è fondamentale per spiegare il nuovo idillio sbocciato a sorpresa tra Ato da una parte e amministrazione pentastellata dall’altra: la lettera di Nogarin è datata 14 luglio e fa seguito ad un incontro tra Borghi e il sindaco avvenuto nell’ufficio del primo cittadino il giorno precedente. L’ASCIA DI GUERRA È SPARITA. Nogarin d’un tratto seppellisce l’ascia di guerra mostrata ai quattro venti ancora un mese e mezzo fa, quando – il 25 maggio 2016 -, in conferenza stampa con Giannarelli e Cantone attaccava: «La Regione e l’Ato hanno omesso la nostra delibera, l’ingerenza sul tribunale gli si ritorcerà contro come un boomerang». La retromarcia è palese. Scrive ora il sindaco: «Confermo la disponibilità e l’intenzione dell’amministrazione comunale di Livorno ad aprire, nel quadro di una leale collaborazione istituzionale e nel comune interesse degli enti associati in Ato, una fase di dialogo tesa a verificare ogni possibile collaborazione». «L’ammissione al concordato – aggiunge – non conclude la procedura concorsuale ma costituisce senz’altro un punto fermo al quale fare riferimento per la ricerca delle linee necessarie alla condivisione di un percorso nel comune interesse». Poi la richiesta di sospensione per la necessità, nel periodo del concordato, di salvaguardare l’autonomia della gestione integrata dei rifiuti urbani nel territorio di Livorno sul contratto di Aamps. E d’altra parte – scrive il sindaco – «analogo trattamento è stato riservato ad altre aziende sottoposte a concordato». L’apertura per il futuro tuttavia è chiara e la chiusura della lettera di Nogarin lo conferma, con l’invito a Borghi a informare della sua nuova posizione il presidente di Ato e i sindaci, e con «l’assicurazione che seguiranno i contatti politici e tecnici necessari per definire le ipotesi di intese opportune e provvedimenti formali condivisi».

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Fonte: Il Tirreno