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LIVORNO A 5 STELLE: FINISCE IN TRIBUNALE IL BILANCIO DELL’AZIENDA DEI RIFIUTI

rimaEcco la lista degli ultimi successi nella Livorno a 5 Stelle: la città si rivolta per le ZTL e ZSC a pagamento, il concordato miete vittime fra lavoratori e fornitori di AAMPS, si ipotizza di fare il concordato anche per la Livorno corse, attivisti che diventano consulenti nelle partecipate e i presunti avvisi di garanzia si chiamano medaglie … ecco a proposito di medaglie ne arriva un’altra il presidente dei sindaci revisori ed un sindaco revisore impugnano il bilancio 2014 di AAMPS in tribunale.

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Il bilancio 2014 di Aamps, l’azienda del comune di Livorno per la raccolta dei rifiuti, è finito in tribunale. Approvato lo scorso novembre, con 5 mesi di ritardo rispetto ai tempi fissati per legge, dal sindaco 5 Stelle Filippo Nogarin, con 11,7milioni di perdita è stato impugnato dal presidente del collegio dei revisori dei conti.

Francesco Carpano, tre giorni fa ha presentato l’impugnazione al tribunale delle imprese, sezione specializzata per il diritto societario presso la Corte d’Appello di Firenze.

Insieme a Carpano ha firmato l’atto uno dei due membri del collegio sindacale, Patrizia Del Tredici, mentre ha deciso di non unirsi l’altro componente, Alessandro Carrara, il quale – va ricordato – il 17 novembre scorso, dopo aver condiviso il parere negativo del resto del collegio sul bilancio, aveva fatto una serie di distinguo rispetto alla sua posizione. «Si tratta di un atto doveroso da parte nostra», spiega Carpano, interpellato dal Tirreno. Che poi aggiunge: «In realtà sarebbe stato il consiglio di amministrazione a doversi muovere prima di noi in tal senso, ma non l’ha fatto».

Si apre così l’ennesimo fronte giudiziario per l’azienda comunale, già alle prese col giudice fallimentare per il concordato, e con la procura di Livorno e la Corte dei Conti per una serie di inchieste che vanno dal bilancio 2013 all’assunzione di 33 precari avvenuta a inizio 2016.

Stavolta al centro del contendere c’è una questione in particolare: gli 11milioni di Tassa per l’igiene ambientale (Tia) inesigibile che gravavano sui conti di Aamps e che sono stati scaricati sul Comune, il quale a sua volta li ha trasformati in un maxi-aumento della Tari per tre anni (il 14% di media all’anno).

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Fonte: Il Tirreno