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LIVORNO A 5 STELLE. IL LAMENTO DI UNA MAGGIORANZA “SCHIACCIABOTTONI”

I consiglieri comunali di maggioranza si lamentano del nuovo semaforo  di viale Ippolito Nievo.

Non lo fanno in Consiglio Comunale- scrive Massimo Fanucchi su Pisorno – o nella competente commissione consiliare, lo fanno sulla pagina Facebook del “Gruppo Consiliare Movimento 5Stelle Livorno”. E non prendono di mira il Sindaco, la Giunta Comunale o l’assessore competente; chiamano in causa i tecnici del comune, che non possono rispondere, né su Facebook né sulla stampa, per correttezza professionale.

….“Cari tecnici – scrivono i consiglieri 5S – ci siamo stancati di difendere le vostre decisioni. “Improvvisati e incompetenti”, sono molti dei commenti che leggiamo ogni giorno a corollario del nostro operato, solo per difendere ostinatamente le Vostre decisioni. Bene, oggi facciamo al 50%, e guardate che ci prendiamo il nostro 50% di colpa solamente perché siamo convinti che i vostri errori siano fatti in buona fede”.

Stendiamo un velo sul contenuto, il metodo, il merito e il livello istituzionale del documento affidato a Facebook, limitandoci a suggerire ai consiglieri di maggioranza di rileggere la relazione, troppo frettolosamente accantonata e rimossa, della ex direttrice generale del comune, Arch. Sandra Maltinti, nel mese di giugno del 2016, prima di essere licenziata dal sindaco Nogarin (che l’aveva assunta nel settembre del 2014 poco dopo essere stato eletto):

… “Il sindaco, gli Assessori ed anche alcuni membri del Consiglio Comunale mostrano di non aver capito la distinzione prevista dal TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) tra indirizzo politico e gestione amministrativa e tendono a prendere decisioni operative e pretendere che i dirigenti appongano a valle delle loro scelte, il loro parere, sovrapponendosi di fatto all’azione dirigenziale. Questo è contrario alla legge, che è esplicita. Se non si forniscono indirizzi politici validi si impedisce di fatto una seria programmazione finendo per agire con interventi estemporanei ed improvvisati… L’improvvisazione regna sovrana – prosegue la ex direttrice generale – imponendo nuovi progetti non ricompresi negli atti programmatori ed imposti con tempi inaccettabili, creando all’interno della struttura frizioni ed un clima di incertezza”…

Dopo aver riletto la relazione integrale della ex DG, i consiglieri di maggioranza chiedano a se stessi se scaricare il 50% della colpa sui tecnici del comune finisca per rafforzare o meno il giudizio di “improvvisati e incompetenti” di cui vorrebbero liberarsi. Si chiedano anche se esercitano fino in fondo il potere che il TUEL assegna loro (determinante se usato con autonoma consapevolezza e coraggio), o se vi rinunciano per non intralciare il percorso del Sindaco concentrato sul volo diretto a Roma, mentre la città sta morendo e i suoi principali problemi (nuovo ospedale, gestione rifiuti, emergenza lavoro, risanamento dei quartieri…) vengono opportunisticamente rinviati oltre la scadenza dell’attuale legislatura.

Concludiamo questa nota con alcune domande – che non avranno risposta – al gruppo consiliare del M5S di Livorno che ha un potere che forse ignora di avere:

  1. C’è una direzione politica in Comune?

  2. Chi coordina il lavoro della Giunta Comunale e degli Assessori? O meglio: esiste uno straccio di coordinamento politico del lavoro della Giunta e degli Assessori?

  3. Chi fornisce gli indirizzi politici ai dirigenti del comune e vigila sulla loro corretta attuazione? 4. I consiglieri di maggioranza sono correttamente informati e in grado di decidere su tutte le materie di loro competenza o vengono prevalentemente usati come “schiacciabottoni”

  4. Domanda n. 5: La partecipazione dei cittadini, alle scelte politico-amministrative del Comune, costituisce il cuore e la parte centrale del programma del M5S presentato agli elettori (come sanno bene tutti quelli che conoscono le relative 88pagine). In tale programma, oltre all’innovativo istituto del Recall (subito sotterrato), sono stati promessi incontri semestrali della Giunta Comunale con i cittadini nei singoli quartieri. Non solo il Sindaco e la Giunta evitano come la peste ogni forma di vera partecipazione popolare e i Consigli di Quartiere non li hanno mai costituiti (l’unico che si è costituito lo ha fatto autonomamente e nell’occasione nessun membro della Giunta si è fatto vedere) ma, con qualche lodevole eccezione, si sono barricati all’interno del Palazzo. Un comportamento senza precedenti dal 1945 al 2014.

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Fonte: Pisorno