“Probabilmente ci saranno le elezioni politiche nel 2017 e ci saranno quindi le votazioni per decidere il candidato leader: se si dovesse decidere che sono io sono pronto a prendermi la responsabilità “. Lo dice, proponendo la sua autocandidature, Luigi Di Maio vicepresidente M5s della Camera e componente del direttorio grillino al Tg1.
Ma Davide Casaleggio che ha ereditato dal padre Gianroberto le redini del Movimento e Roberto Fico che rappresentano l’ala ortodossa dei 5 Stelle non sono disposti ad alcuna accelerazione.
Questo nuovo asse all’interno del Movimento, in qualche modo, è in contrasto con la cordata che ormai tutti chiamano i “dimaiani”. Sostengono che adesso bisogna pensare alle amministrative e qualsiasi consultazione sarebbe una “sgrammaticatura temporale” che l’ala ortodossa, quella dei grillini della prima ora come Fico, non intende avallare. Se ne discuterà quando ci sarà una data per le elezioni politiche, non prima – lo scrive la Repubblica.
Intanto tra i 5 Stelle sperano, dopo il passo di lato, in un passo indietro di Grillo, almeno fino al 2018.