Il clima all’interno del Movimento 5 Stelle si fa sempre più caldo. E dai mal di pancia iniziali si è passati alle diffide. La candidata sindaco Michela Guerra, ha infatti deciso di passare a vie legali nei confronti di una frangia ‘ribelle’ del Movimento che, assicura sempre Guerra, continua ad offenderla e a discreditarla sul piano personale.
Michela Guerra, 43 anni, amministratore delegato della clinica privata San Francesco e Presidente dell’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) della provincia di Ravenna, a metà dicembre è stata designata dal Movimento 5 Stelle come candidato a sindaco di Ravenna con una votazione a cui hanno partecipato circa 60 persone su 80 aventi diritto.
All’interno del gruppo ravennate si registravano, da tempo, alcuni malumori. Tra coloro che avevano disertato anche la consigliera comunale Francesca Santarella.
“Ci sono persone che continuano ad offendermi e a screditarmi sul piano personale. Diffondendo notizie dannose sul mio conto, su ipotetici conflitti di interesse che mi riguarderebbero”, ha dichiarato la candidata sindaco.
Che continua: “Questa piccola minoranza avrebbe mandato una lista alternativa, segreta. A noi l’informazione è arrivata da Milano, non da Ravenna”.
Il clima all’interno del Movimento 5 Stelle si fa sempre più caldo. E dai mal di pancia iniziali si è passati alle diffide. La candidata sindaco Michela Guerra, ha infatti deciso di passare a vie legali nei confronti di una frangia ‘ribelle’ del Movimento che, assicura sempre Guerra, continua ad offenderla e a discreditarla sul piano personale.
