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MULTOPOLI A 5 STELLE – PARMA: CANCELLATE MULTE A GIUNTA

pizzarottiMulte annullate ai cinquestelle di Parma. A godere del colpo di spugna il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi, al vicesindaco Nicoletta Paci e all’assessore al bilancio Marco Ferretti della giunta pentastellata guidata da Federico Pizzarotti. Il tutto motivato da un ricorso unico scritto direttamente dal comandante della polizia municipale locale con la motivazione della ”buona fede non colposa” e ratificato dalla prefettura.

La battaglia contro le multe promossa al Movimento Nuovi Consumatori ha lanciato un affondo diretto a rappresentanti della giunta Pizzarotti. In uno spazio vicino al municipio un vigile urbano ha sanzionato le auto dei tre rappresentanti comunali, parcheggiate in sosta vietata. Nessuno, denuncia Mnc, aveva alcun permesso per quell’area ma ugualmente il comandante della polizia municipale Gaetano Noè ha chiesto l’annullamento delle sanzioni (circa 80 euro) “poiché le motivazioni addotte dai soggetti sanzionati e i comportamenti dei medesimi possono essere ricondotti all’elemento psicologico della buona fede non colposa”.

documento-parma“Nessun normale cittadino ha mai avuto questo trattamento – ha denunciato Filippo Greci, presidente del Movimento Nuovi Consumatori – Sono decine e decine infatti i ricorsi giustamente respinti come, tra l’altro, ha sentenziato anche la Corte di Cassazione Civile per la stessa motivazione. Nello stesso periodo, ad esempio, un cittadino ha avuto dalla prefettura il rigetto dell’istanza con la sanzione aumentata da 185,50 euro a 1071 euro. In questo caso invece la funzionaria della Prefettura ha concesso tutto, solo mettendo un timbro sul documento firmato dal comandante Noè. Sarà un caso che si trattava di tre amministratori?”. Un’anomalia, secondo l’associazione di consumatori, non solo di sostanza ma anche di tipo formale. “La pubblica amministrazione, un po’ troppo facilmente, ha concesso quanto nega ai normali cittadini – ha sottolineato Ciriaco Collella, ex coordinatore dei giudici di pace di Parma e ora al fianco del Movimento Nuovi Consumatori – Tutto è stato fatto sulla base di un semplice preavviso, che non è solitamente oggetto di ricorso se non di fronte a una discordanza di quanto accertato dal vigile (targa, data o luogo della sanzione). Qui invece non c’era nulla di tutto questo e il vigile doveva arrivare alla conclusione dell’accertamento con la redazione del verbale. Insomma, un provvedimento decisamente fuori luogo. In venti anni di attività qui a Parma non lo abbiamo mai concesso”.

La replica del comune: “In riferimento  a quanto apparso sugli organi di stampa, circa il presunto annullamento di alcuni accertamenti di violazione, si ribadisce che la situazione in oggetto si riferisce a soste effettuate da veicoli utilizzati da amministratori comunali all’interno del parcheggio privato della Residenza Municipale, che risulta intercluso da specifica recinzione ed il cui accesso è limitato ai soli veicoli che sono stati di fatto individuati come soggetti autorizzati a sostare.Infatti, tutti gli amministratori in causa e non (sindaco e altri assessori) hanno ricevuto, al loro insediamento, regolare permesso per entrare in ZTL (pagato personalmente dagli stessi), telecomando per l’accesso, badge di ingresso alla Residenza Municipale ed agli uffici comunali. La stessa dotazione, a parte il telecomando, è stata consegnata anche ai consiglieri comunali richiedenti, che parimenti avevano la possibilità di sostare nell’area in oggetto. La possibilità di sostare è stata quindi anche concessa ad alcuni dipendenti comunali, ospiti, operatori e giornalisti. Pertanto gli amministratori chiamati in causa, al pari di tutti gli altri citati in precedenza, erano autorizzati a sostare.
Non è avvenuto nessun tipo di annullamento d’ufficio ma, in ragione di quanto verificatosi, l’ufficio preposto, a norma di legge, ha provveduto all’inoltro in Prefettura, ai fini di una ulteriore valutazione da parte dell’Organo competente in materia, che provvedeva all’archiviazione delle violazioni, riconoscendo la legittimità dell’operato”.

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Fonte: Il Secolo