NAOMI KLEIN (NO-LOGO) STRIGLIA I MOVIMENTISTI: “A DIRE SEMPRE NO SI PERDE”

Naomi-Klein-matteoderricoA dire sempre “no” si perde, ha detto al Corriere della Sera Naomi Klein, l’eroina-icona dei no-global, autrice del libro “No-logo”, saggio contro il marchio e contro il marketing che divenne manifesto ai tempi in cui i no-global erano speranza di rivoluzione e palingenesi nelle piazze anticapitaliste di qua e di là dell’oceano, da Seattle a Genova a Porto Alegre.

Erano gli anni delle manifestazioni di “Reclaim the streets”, il gruppo che voleva riprendersi gli spazi pubblici come proprietà collettiva (ma senza automobili – solo bici), gli anni dei nuovi indiani metropolitani che, novità nella storia delle proteste di piazza, si autoconvocavano via internet.

Il mito di Klein, giornalista canadese, era nato per via della sua intransigenza nel criticare i vizi del mercato (sarà multinazionale questa marca?, ci si domandava a un certo punto entrando in un negozio, anche a non voler essere no-global).

Eppure, guardando indietro, dopo quindici anni, Naomi Klein dice ai suoi compagni di allora, alcuni dei quali ancora in piazza sotto forma di veterani dell’opposizione al Forum di Davos e a ogni consesso internazionale di grandi del mondo: “Cari amici, abbiamo sbagliato”.

Parla dei “movimenti”, Klein, quelli che “sono stati sconfitti” per non aver deciso la via del “sì” quando si trattava di andare oltre la contestazione pura, dice, e quelli che si sono persi per essersi “fidati di figure messianiche” (ogni riferimento al Movimento cinque stelle è puramente casuale, ovviamente, ché Naomi non è un’esperta di politica interna italiana e, sul Corriere, parla di sinistre altermondialiste).

E però il pensiero corre inevitabilmente anche ai grillini, specialisti del “no” usciti con profilo di “irrilevanti”, per proprio volere, dall’elezione del presidente della Repubblica, e non a caso ansiosi di capire se il gran signornò Beppe Grillo avrebbe partecipato o meno, stamattina, alla cerimonia d’insediamento del neo presidente Sergio Mattarella (ieri sul blog del comico lo psicodramma, non si sa se catartico. Poi il comico ha deciso di non partecipare).

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Marianna Rizzini per Il Foglio