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NESSUNA SANATORIA PER LA CASA ABUSIVA DELL’ASSESSORE DEL SINDACO GRILLINO DI BAGHERIA

Golia bagheria patrizio cinquePiù che la posizione della casa del papà del sindaco, Patrizio Cinque, poté quella dell’assessore all’urbanistica Luca Tripoli.

Monta ancora la protesta a Bagheria nella vicenda delle case abusive dopo il servizio de le iene vissuto come un attacco personale al movimento dai 5 stelle. da un lato ci sono i grillini che sembra abbiano abbandonato in massa la pagina fan de le iene, dall’altro ci sono gli attivisti che sulla pagina di beppe Grillo chiedono le dimissioni dei responsabili degli eventi di Bagheria.

Nella polemica, adesso, irrompe l’ufficio tecnico del comune di Bagheria. L’ amministrazione, racconta oggi La repubblica, ha scritto all’assessore all’Urbanistica, Luca Tripoli, per comunicargli che non accoglie ‘l’istanza di mantenimento degli immobili’. in parole povere la casa non è sanabile e dovrà essere demolita anche se la procedura è lunga e farraginosa.

Non c’è pace, dunque, per il giovane grillino Patrizio Cinque già sotto attacco per gli affidamenti senza gara (ma giustificati dall’urgenza /emergenza ambientale) nel settore dei rifiuti prima e per la parentopoli negli incarichi e per la festa privata di Capodanno nel palazzo settecentesco dopo. Tutte cose che ha brillantemente superato dal punto di vista mediatico, almeno fino ad ora.

Ma Cinque non ci sta e si difende con una serie di video sui social network. In uno di questi ha denunciato pubblicamente due imprenditori che operano nel settore delle pompe funebri a Bagheria accusandoli di essere ‘molto probabilmente’ fiancheggiatori della mafia. Inevitabile la querela di entrambi.

Un attacco concentrico in piena regola quello all’amministrazione pentastellata di Bagheria che passa anche attraverso numerosi altri temi come il mantenimento in carica nel settore dei Lavori Pubblici di Onofrio Lisuzzo, un funzionario sotto inchiesta per concussione.

Ieri Cinque è stato anche protagonista di uno scontro in commissione all’Ars. La seduta della commissione ambiente aveva come oggetto il cattivo funzionamento del depuratore di Aspra. Il responsabile territoriale dell’ Arpa di Palermo, Giovanni Abbate, ha elencato i dati dei prelievi nel tratto di mare interessato e ha fatto notare come la soglia di inquinamento, a differenza degli anni precedenti, sia stata violata più volte nel 2014 e nel 2015, dunque durante il periodo dell’ amministrazione Cinque. A un certo punto della riunione, Cinque, è sbottato: “Perché non convocate pure il sindaco di Misilmeri che è del Pd? Mi dovete fare nuovo… Dovete colpire me…”.

Uno scambio di accuse che finirà, anche questo, in tribunale con il presidente del consiglio comunale di Aspra pronto a querelare patrizio Cinque. Una matassa ben intricata nella quale è davvero difficile comprendere dove finisca la critica e il controllo sugli atti e dove inizi l’attacco politico e viceversa. Da parte di tutte le forze in campo.

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Fonte: Blog Sicilia