Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante ECG Regione, format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Paola Taverna, poi, è tornata sul suo discusso post su Facebook a proposito delle radici cristiane dell’Italia: “Ho ricevuto alcuni commenti che sembrano appartenere al tempo delle crociate.
“Gesù, al di là del credo religioso, è una figura piena di valori e fa parte della nostra storia e della nostra cultura. Io trovo una vicinanza incredibile tra l’azione rivoluzionaria di Gesù Cristo e l’azione rivoluzionaria alla quale noi del Movimento 5 Stelle stiamo chiamando i cittadini. Cioè, riporre al centro la figura umana”. Sono le parole pronunciate ai microfoni Ecg Regione, su Radio Cusano Campus, dalla senatrice del M5S, Paola Taverna.
La parlamentare spiega il contestato post da lei pubblicato su Facebook, sull’onda delle polemiche innescate dalla decisione di Marco Parma, il preside della scuola di Rozzano, poi rimosso dal suo incarico, che ha annullato il concerto di Natale al fine di non turbare gli alunni di altre fedi religiose:
“Le mie parole sono state fraintese, ho ricevuto commenti che sembrano appartenere al tempo delle crociate. Io ho parlato di cultura, di storia, di insegnamenti che arrivano da una figura che ha cambiato la storia. Ogni avvenimento che leggiamo sui libri di storia lo rapportiamo a prima o a dopo Cristo. Quella di Cristo, quindi, è una figura dirompente e rivoluzionaria, piena di valori che vanno al di là della religione”.
E aggiunge: “Sono stata superficiale ad affidare un pensiero così profondo a una pagina Facebook, ma ho ritenuto che valesse la pena dire che esiste una cultura per la quale si può combattere e nella quale si può credere. Questa cultura la trasmetto a mio figlio, poi lui farà la sua strada, verificando e confrontandosi. Ognuno di noi, anche quelli che si professano atei integralisti, ha fatto un percorso che riguarda la propria spiritualità e poi è giunto alle sue conclusioni.
Mio figlio” – continua – “farà questo percorso, dopo aver ricevuto da me insegnamenti sulla tolleranza, sul perdono, sull’arte del darsi ai più poveri e dell’ascoltare. Gesù Cristo era una persona che invitava molto all’ascolto, cosa che non si fa più. Quindi, mi sento pienamente legittimata a chiedere che si abbia rispetto per la mia cultura e per le mie tradizioni”.
Taverna si sofferma poi sugli attacchi a lei diretti su Facebook: “Si è voluto ricondurre tutto a una difesa della religione cattolica, denotando anche una certa impreparazione. Qualcuno ha addirittura scritto: ‘Se questo è il pensiero del M5S, allora non vi voto più’.
Tu non mi voti più perché sto difendendo la mia storia? Bisogna però rendersi conto che un arricchimento può arrivare anche da altre culture. Molte religioni professano gli stessi principi. Poi che ci sia una strumentalizzazione è veramente povero. Non c’è un’appartenenza a una religione, ma a una spiritualità, a una intimità”