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PROGRAMMA ESTERI M5S, SCOMPARE REFERENDUM NO EURO

“Oggi dalle 10 alle 19 si vota per il Programma Esteri del MoVimento 5 Stelle. Nelle ultime due settimane abbiamo approfondito, grazie all’aiuto di esperti di politica estera, tutti i punti su cui si baserà la nostra attività di governo per gli affari esteri. Ora è il momento di decidere quali saranno le priorità di questo programma e di conseguenza i punti sui quali si concentreranno i nostri sforzi”. Così questa mattina sul blog di Beppe Grillo si apre la consultazione on line che prevede l’indicazione di tre priorità tra un elenco di temi. Tra cui non c’è nessun riferimento all’euro, tanto meno il referendum anti moneta unica di cui M5S aveva fatto una battaglia, né la sua versione “ammorbidita” annunciata nei giorni scorsi dei certificati fiscali.

In compenso c’è l’opzione anti Nato e quella filo Mosca. Ma ecco i temi uno per uno:

– Sovranità e indipendenza: La politica estera del Movimento 5 Stelle si basa sul rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la sovranità, l’integrità territoriale e sul principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli Paesi. Sul rispetto del multilateralismo, della cooperazione e del dialogo tra le popolazioni e sulla rigorosa applicazione dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. In particolare, si ripudia ogni forma di colonialismo, neocolonialismo e/o ingerenza straniera.

– Ripudio della guerra: Il Movimento 5 Stelle riconosce il diritto alla pace, inteso come diritto irrinunciabile e inalienabile di tutti i popoli della Terra. Il Movimento 5 Stelle, per questo, si opporrà ad ogni intervento armato ovunque si vogliano ripercorrere gli errori (crimini) del passato fatta eccezione per le truppe di mera interposizione pacifica.

– Disarmo come premessa alla pace: Il Movimento 5 Stelle sosterrà un percorso di disarmo per affermare nel Mediterraneo una zona di pace libera da armi nucleari. Faremo riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per l’affermazione di società pacifiche e la riduzione del finanziamento illecito e del traffico di armi. Il Movimento Cinque Stelle si impegnerà, inoltre, con tutti i popoli del Mediterraneo che hanno a cuore le stesse esigenze, a sviluppare nuove forme di relazioni internazionali che garantiscano pace e stabilità nonché nuovi modelli di produzione compatibili con la preservazione della Madre Terra e dell’eguaglianza sociale.

– Riformare la NATO: Adeguamento dell’Alleanza Atlantica (NATO) al nuovo contesto multilaterale, sostenendo un inquadramento delle sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva. Sottoporremo al Parlamento un’agenda per il disimpegno dell’Italia da tutte le missioni militari della NATO in aperto contrasto con la lettera e lo spirito dell’art. 11 della nostra Costituzione. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani.

– Un’Europa senza austerità: Il Movimento 5 Stelle si farà promotore di un’alleanza con i Paesi dell’Europa del sud per superare definitivamente le politiche di austerità e rigore, facendo fronte comune per ottenere una profonda riforma dell’eurozona e dell’Unione Europea.

– Nuovi scenari di alleanze per l’Italia: Nuovi scenari di alleanze per l’Italia. Il Movimento 5 Stelle riconosce nel multilateralismo il nuovo paradigma guida delle relazioni internazionali e si impegna da un lato a sostenere una riforma degli organi decisionali delle Nazioni Unite imperniata su tale principio, dall’altro ad allargare i rapporti economici e diplomatici a nuove alleanze strategiche come quelle dei BRICS, delle organizzazioni regionali presenti in America Latina o ad altre che nasceranno in futuro, al fine di promuovere una crescita politica, economica e sociale dell’Italia

– Russia: un partner economico e strategico contro il terrorismo: Le sanzioni, e le conseguenti contromisure volute da Mosca, hanno pesato sull’export italiano per 3.7 miliardi di euro nell’ultimo anno complicando, inoltre, ogni possibile forma di collaborazione anche in tema di lotta al terrorismo. Il Movimento 5 Stelle lavorerà per il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia e per il rilancio della cooperazione con quello che considera un partner strategico fondamentale.

– Risoluzione dei conflitti in Medio Oriente: Il Movimento 5 Stelle promuove la cessazione immediata dell’interventismo militare camuffato da “umanitario” che è la principale causa del disastro attuale. Nel rispetto della non ingerenza degli affari interni dei singoli Paesi e della cooperazione tra i popoli, lavorerà prioritariamente al riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini stabiliti dalle Nazioni Unite nel 1967, alla cessazione di quegli embarghi economici che colpiscono quasi esclusivamente le popolazioni civili (come nel caso della Siria) e all’embargo totale di armi a tutti quei Paesi sospettati di finanziare direttamente o indirettamente i terroristi internazionali.

– Smantellamento della Troika: Il M5S si opporrà in ogni modo a tutti quei ricatti dei mercati e della finanza internazionale travestiti da “riforme”. In particolare, si impegnerà allo smantellamento del MES (Fondo “Salva Stati”) e della cosiddetta “Troika”, organismi sovranazionali che hanno appaltato la democrazia delle popolazioni imponendo, senza nessun mandato popolare, le famigerate “rigorose condizionalità”. Combatteremo in ogni sede possibile le pratiche oggi utilizzate dalle multinazionali per eludere il fisco mediante “triangolazioni internazionali”. Lavoreremo, infine, per la riforma dell’architettura finanziaria internazionale e, a tal fine, aumenteremo la cooperazione con tutti quegli organismi, come il G7 più Cina, che si impegnano in questa direzione.

– Contrasto ai trattati internazionali come TTIP e CETA: Il Movimento 5 Stelle contrasterà tutti quei trattati che l’Unione Europea sta negoziando nel mondo (come il TTIP e il CETA) che mettono a rischio i diritti dei lavoratori, i diritti sociali, la preservazione dell’ambiente, della biodiversità e delle risorse territoriali. Riteniamo, infatti, questi ultimi, sovraordinati rispetto alle relazioni commerciali e finanziarie. L’accesso alle risorse essenziali e la difesa dei beni comuni vengono considerati parte integrante della tutela dei diritti umani.


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Fonte: Il Messaggero