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SE IL PROGRAMMA DI GOVERNO DEI GRILLINI È VEGANO, POVERI BAMBINI INNOCENTI

Sa il cielo perché, ma i grillini, e per loro il sindaco Chiara Appendino, hanno deciso che Torino deve diventare “vegan friendly”. Poiché l’obiettivo è assolutamente demente nella patria dei bolliti (meravigliosi) si comincia con i bambini innocenti.

Al loro ritorno fra i banchi, 25 mila scolari delle scuole elementari – scrive il giornalista Giuseppe Turani – per una volta al mese avranno in mensa un menù totalmente privo di proteine animali. Come generosa concessione sulla pasta i bambini potranno spalmare un po’ di parmigiano. In realtà, un po’ si sa da dove nasce questa balordaggine. In un libro del fondatore del Movimento (Gianroberto Casaleggio) si profetizzava la chiusura di tutte le macellerie, insieme a altre rivoluzioni epocali. Tipo: i corrotti chiusi in gabbie da sistemare lungo le tangenziali delle città e anche la chiusura delle fabbriche di auto.

L’immaginario grillino è un campionario di sciocchezze di questo genere. Non riescono mai  a organizzare la pulizia delle città, vedi Roma, ma si dilettano nel tentativo di cambiare la vita alla gente. E questo conferma che sono una setta. Come politici dovrebbero amministrare, aggiustare le buche e i lampioni, ma questo è troppo semplice. Loro vogliono che diventiamo bravi cittadini, ripieni di broccoli e di melanzane (Grillo però è un solido divoratore di ostriche, forse ha un permesso speciale).

Se mai dovessero andare davvero al potere, ci attende un salto di qualità. In fondo i  vecchi democristiani, anche negli anni più bui, si limitavano a schiaffeggiare le signore un po’ troppo discinte e a pregarci di non peccare eccessivamente. I grillini, invece, vogliono fare di tutti noi dei santi vegani. Quella di essere vegani fino a ieri era una libera scelta alimentare (e un po’ filosofica). Con i grillini al potere potrebbe diventare un obbligo, tipo al martedì e al venerdì nei ristoranti solo verdure (tanto per cominciare). Non si ha notizie di come siano messi nei confronti dell’alcol, ma se fanno la guerra alle bistecche, vedo nero anche per la birra o il fiasco di Chianti.

E un po’ vien da ridere, a pensare che negli anni del ’68 dibattiti analoghi si facevano dentro un’altra organizzazione settariamaoista, “Servire il popolo”, dove si discusse a lungo su come liberare i lavoratori dal vizio del bere. Per fortuna “Servire il popolo” è scomparsa (il loro leader è diventato un esponente di Forza Italia) e i lavoratori possono ancora concedersi ogni tanto un buon bicchiere di vino.

Ma non è prudente stare tranquilli. Giravano altre idee abbastanza balzane. Proprio a Torino la giunta comunale stava studiando la possibilità di fare i parcheggi per auto progressivi: se sei ricco, paghi di più (porta sempre con te il 740). A Roma (ma anche a Torino) stanno seriamente studiando l’introduzione della seconda moneta, un’iniziativa proibita dai trattati istitutivi dell’Unione europea e del tutto inutile. Ma loro insistono: vogliono stampare dei bigliettini di carta con su delle cifre da distribuire alle gente, in modo che si sentano tutti, keynesianamente, un po’ più ricchi. Foglietti che valgono tanto quanto i soldi del monopoli.

Ma in fondo l’idea grillina della società è proprio questa: allegre famigliole che girano a piedi o in bicicletta, che mangiano cavolfiori, che lavorano poco (c’è il reddito di cittadinanza) e che giocano a scambiarsi soldi virtuali. Tutto questo nel quadro di quella “decrescita felice” che è un altro dei loro assets fondamentali: più si diventa poveri, più si sta bene. Provare per credere. Basta angosce perché non avete il maglioncino di cachemire o i Ray-Ban.

Ma non è finita. Il loro grande esperto di lavoro, il sociologo Mimmo De Masi, teorizza da tempo che un milione di disoccupati dovrebbero accettare di lavorare gratis perché questo fa bene a loro e alla società tutta. Poi, naturalmente, bisogna uscire da tutte le organizzazioni internazionali e bisogna fare un referendum (proibito) per stabilire se rimanere nell’euro o uscire (così il petrolio lo paghiamo con le monete locali di Torino e di Roma).

E’ difficile non definire sgangherate questo insieme di idee, già  vecchie all’epoca delle palafitte. E poi ci sono le persone, sulle quali però è educato non infierire: Scelba ha fatto le leggi elettorali che hanno fatto vincere Mussolini, Pinochet ha sottomesso il Venezuela, Napoleone ha combattuto a Auschwitz, le sirene solcano i mari e le scie chimiche i cieli. Intanto, nell’attesa di andare a palazzo Chigi, da settembre broccoli.

mader
Fonte: Tiscali.it