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ROMA KAPUTT MUNDI. MARINO RITIRA LE DIMISSIONI

Marino-ritira-dimissioniDimissioni all’Italiana quelle del sindaco di Roma Ignazio Marino che evidentemente non erano irrevocabili. Continua quindi il braccio di ferro tra il Pd e il sindaco-medico che sta bloccando l’amministrazione della città. Il presidente del consiglio Matteo Renzi, al suo rientro dal suo viaggio nell’America centrale, non poteva trovare situazione più complicata.

Infatti dopo tanto attendere le dimissioni di Marino non sono state confermate bensì ritirate. Insomma a quattro giorno dallo scadere del tempo di riflessione il sindaco dimissionario ci ha ripensato e ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre. Se non fosse intervenuto questo ripensamento, le sue dimissioni sarebbero state effettive dal 2 novembre.

“Alla presidente del consiglio Comunale Valeria Baglio esprimerò la mia intenzione di avere una discussione aperta, franca e trasparente nell’aula Giulio Cesare”. Ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino anticipando la sua richiesta di convocazione dell’Aula. E subito dopo, come se nulla fosse, Marino si è recato ad un incontro pubblico per annunciare il riutilizzo delle ex caserme. “Sono felice di essere qui perché stasera viene presentato il lavoro di trasformazione della nostra città in questi due anni, un lavoro che la sta cambiando” grazie al “lavoro straordinario della giunta”. Giunta che però si sta sciogliendo.

Infatti dopo la firma sono arrivate le dimissioni dell’assessore ai trasporti Stefano Esposito e il vicesindaco di Roma Marco Causi. “Le mie dimissioni sono già partite, e non credo che sarò il solo”, ha detto Esposito. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l’ultimo rimpasto, quello della “fase due” che doveva servire a rilanciare e dare spinta all’azione della giunta. Subito dopo sono arrivate quelle dell’assessore alla scuola Marco Rossi Doria e successivamente quelle dell’assessore alla Legalità Alfonso Sabella.

Una giornata tesa per il Capidoglio iniziata con la riunione convocata dal commissario del Pd di Roma Matteo Orfini con i consiglieri comunali dem. Una riunione che serviva a disegnare le contromosse al temuto ritiro delle dimissioni, cosa poi avvenuta. Per staccare la spina al governo del chirurgo dem servono le dimissioni contestuali di 25 consiglieri comunali. Nelle fila del Pd ce ne sono 19. A loro potrebbero aggiungersi l’esponente di Centro Democratico e qualcuno della Lista civica Marino. Per raggiungere quota 25 serviranno i voti dell’opposizione. Un’ipotesi mal digerita in casa dem visto che alcuni consiglieri hanno detto di essere indisponibili a votare con la destra. Un riunione che si era conclusa con una decisione forte:quella delle dimissioni in blocco dei consiglierei del Pd. Dunque, si va alla rottura totale e per questo Orfini ha chiamato al Nazareno tutti i consiglieri comunali del Pd dettando la linea.

Marino ritira le dimissioni. Va avanti senza giunta e senza una maggioranza. Per fare cosa lo sa solo lui.

Marino gioca ancora con la città. Gioca ancora con la pelle di una grande città come Roma.

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Fonte: Avantionline