ROSI, IL MANAGER CHE SALVÒ AAMPS: L’ACCUSA M5S DEI 42 MILIONI DI DEBITO LASCIATI DAL PD? “SONO CAZZATE, TANTE PERSONE NON SANNO NEANCHE DI COSA SI PARLA”
Angelo Rosi, 70 anni, manager umbro, dopo aver salvato il cantiere navale e nel 2012 fu richiamato a Livorno dall’allora sindaco Pd Alessandro Cosimi per evitare il crac dell’Aamps (l’azienda municipalizzata).
Intervistato dal Fatto quotidiano ha affermato: “Le conseguenze di un concordato preventivo su lavoratori e indotto? Tutto è nelle mani di un commissario: la politica non potrà intromettersi a rompere i coglioni. In Aamps trovai un casino puttano, trecento lavoratori e nessuno spazzino: alla fine però riuscii a salvare l’azienda senza far spendere un euro al Comune. L’amministratore unico – allora accusato dai sindacati di gestire l’azienda in maniera “autoritaria” – rimase in sella all’azienda per circa un anno. In quei 350 giorni riuscì a far firmare ai 200 creditori un piano di rientro dal debito di 24 milioni di euro in 4 anni a interessi zero: “L’ho salvata, ora me ne vado”. A due anni di distanza Aamps è tornata a un passo dal baratro.
“Non sono sorpreso che Aamps tornasse a un passo dal fallimento. Quando fui chiamato a Livorno stava più o meno succedendo ciò che sta accadendo oggi: si stavano per portare i libri in tribunale”.
“Quando però ho lasciato Livorno la mia cura è stata immediatamente sospesa e le cose sono iniziate a peggiorare nuovamente: eccone i risultati”.
Sul debito di 42 milioni di euro generati, secondo il Movimento 5 Stelle, dalla gestione del Partito Democratico, risponde:
“Queste sono cazzate, tante persone non sanno neanche di cosa si parla. O meglio, sicuramente potrebbero esserci anche una quarantina di milioni iscritti a passivo però bisogna vedere anche quanti ne sono iscritti in attivo. Non possiamo guardare un bilancio a metà e far vedere solo ciò che fa comodo: anch’io quando arrivai a Livorno sentii sparate del genere: a dirle erano persone con cultura generale vicina allo zero”.