SI, SI, SI
In questi giorni, sui canali televisivi locali, quando il digitale terrestre lo permette, capita di vedere uno spot commissionato dalla presidenza della regione in risposta al decreto “spending review” sul contenimento dei costi degli apparati burocratici e risanamento dell’economia.
Lo spot, sinceramente bruttino, colpisce non certo per il messaggio per cui è stato pensato, difendere la cancellazione della provincia di Isernia e di tutti gli apparati politici, burocratici e amministrativi ad essa legati, ma perché si presta a immediata ironia e parodia.
Seguendo lo spot, ci si rende conto che descrive un mondo diverso da ciò che viviamo quotidianamente e viene naturale cambiarne la risposta. Infatti, alla domanda:
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«la provincia di Isernia è un peso per il bilancio dello Stato?
SI, è la risposta immediata; -
ospedali, scuole, trasporti, servizi sociali compromettono i bilanci pubblici?
SI, viene da rispondere; -
prefetture, questure, comandi provinciali dei vigili del fuoco di Isernia e Campobasso (non Campobasso e Isernia) costano più che nel resto d’Italia?
SI, è la risposta. -
Lo spot continua e termina:
tagliare servizi significa creare cittadini di serie “b”.
Non bisogna tagliare nulla».