La luna di miele tra gli italiani e il governo sembra ormai finita da tempo. Così gli ultimi sondaggi evidenziano un calo dei consensi dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte e un apprezzamento basso per alcune politiche, specie quelle in campo economico. Monitor Italia, il sondaggio realizzato in collaborazione dall’agenzia Dire e l’istituto Tecnè, evidenzia pochi cambiamenti riguardanti le intenzioni di voto nella settimana in cui è scoppiato il caso dei presunti fondi russi alla Lega. Il Carroccio resta saldamente in testa, mentre il Pd e il M5s non riescono ad avvicinarsi più di tanto, pur guadagnando qualcosa.
La Lega resta stabilmente in testa, con un dato che si aggira intorno al 37% (lo 0,1% in meno rispetto alla scorsa settimana). Più indietro il Pd al 23,6% (+0,1%) e il M5s al 17,3% (+0,1%). Nel centrodestra troviamo Forza Italia all’8% (+0,1%) e Fratelli d’Italia al 6,6% (-0,2%). Nel centrosinistra, invece, +Europa si attesta al 2,4%, Europa Verde all’1,9% e La Sinistra all’1,5%.
Il sondaggio rileva la fiducia nelle principali istituzioni: è in aumento per il presidente della Repubblica. Per Sergio Mattarella sale dal 57% al 58% in una settimana. Mentre rimane stabile quella nel governo, con un dato, però, ampiamente sotto il 50%: è al 37%. In calo, invece, il consenso politico del governo che passa dal 34,5% al 34,2%, anche in questo ben al di sotto del gradimento della metà degli italiani. Ancora peggio se la passa l’opposizione, con un consenso al 22,2% (in calo dal 22,4% della settimana precedente).
Agli intervistati viene chiesto anche un parere sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Si tratta di una “vicenda seria, da approfondire” per il 58% del campione. Al contrario, viene ritenuta una “vicenda non di rilievo, utilizzata dagli avversari per attaccare Salvini” dal 21,3% degli intervistati. Non esprime un’opinione, invece, il 20,7%.
Gli italiani, inoltre, sembrano non apprezzare le politiche economiche del governo, tanto da ritenerle “potenzialmente pericolose” nel 30,2% dei casi. Per il 27,6%, invece, sono “in continuità con i precedenti governi”. Mentre le ritiene “coraggiose e utili” solo il 24,9% degli intervistati. Infine, il 17,3% preferisce non rispondere alla domanda non avendo una chiara posizione sul tema.