AttualitàHomePolitica

STADIO ROMA, ARRESTATO LANZALONE SUPERCONSULENTE 5 STELLE

L’ultima volta che Luca Lanzalone è stato avvistato alla Camera insieme a Luigi Di Maio, era il 20 marzo. Pochi giorni dopo, il presidente di Acea si è fermato un’ora a parlare su un divanetto del Transatlantico con Stefano Buffagni, il deputato cui era stato affidato il delicato compito di trovare persone di fiducia per le nomine nelle partecipate di Stato.

Faceva anche questo, l’avvocato genovese, per il Movimento. Scouting nel mondo delle imprese. Curava rapporti e proponeva incontri, forte della fiducia che si era guadagnato prima a Livorno, poi a Roma.
L’arresto ai domiciliari del presidente della multiutility romana Acea scrive un nuovo capitolo sulla figura di questo avvocato di successo, amico dei 5Stelle, che ha esercitato un ruolo determinante come mediatore nella conclusione della vicenda stadio della Roma.

Arrivato nella capitale per sbrogliare gli intrecci intessuti dall’ex braccio destro della sindaca, Raffaele Marra, il 49enne avvocato di Crema con basi a Genova e Miami ha velocemente scalato le gerarchie del Campidoglio a trazione grillina. Lanzalone si presenta sul palcoscenico romano per la prima volta nell’agosto 2016 quando consegna alla sindaca Virginia Raggi la lista dei candidati indicati da Casaleggio per la poltrona di direttore generale dell’Ama. Da allora il suo ruolo cresce e insieme ad esso l’influenza che esercita nelle stanze del Campidoglio. In più occasioni, di fronte alle critiche delle opposizioni, è stata la stessa sindaca a intervenire per difendere il suo fedelissimo.
Prima mediatore ufficioso e poi ufficiale dell’operazione stadio, ha riaperto il dossier Tor di Valle per conto dei 5S ed è diventato uno dei consiglieri più influenti nel circolo della sindaca. Una posizione che gli è valsa la promozione e la nomina a presidente di Acea e la passeggiata a mo’ di bodyguard con il leader pentastellato, ora vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio davanti agli imprenditori del Forum Ambrosetti di Cernobbio.
L’aderenza ai dogmi del Movimento, però, è stata sempre respinta da Lanzalone: “Grillo? Visto una sola vola a teatro. E Casaleggio non lo conosco. Pensate che adesso, per non creare imbarazzi a nessuno, non dormo più all’hotel Forum (quello di Grillo e dei leader M5S, ndr) ma ho cambiato albergo. Di Maio lo stimo, ma non sono un militante. Sono solo un professionista che ha ricevuto un incarico. Lo stadio? Porto al tavolo le indicazioni della giunta Raggi”.
Nel marzo del 2017, in risposta all’interrogazione della capogruppo Pd Michela Di Biase, la Raggi dichiarò: “L’avvocato Luca Lanzalone il 10 febbraio ha depositato una comunicazione con la quale veniva da me incaricato di seguire alcune vicende in particolare quella della società Eurnova e quindi dello stadio”, aggiungendo che “presto” avrebbe ottenuto un incarico. Il complesso lavoro di cucitura portato avanti sulla partita stadio gli è valso forse il premio più grande, la nomina al vertice di Acea, la multiutility dell’acqua e dell’energia controllata dal Campidoglio. L’incarico, ottenuto nella primavera del 2017, prevede, peraltro, un emolumento annuale 240mila euro di emolumento annuale.
Prima di approdare a palazzo Senatorio, Lanzalone aveva lavorato con le giunte di Genova e Crema, entrambe a guida Pd, per gestire fusioni e razionalizzazioni delle proprie aziende partecipate. Poi la chiamata da Livorno. Lì, assieme all’attuale assessore al Bilancio del team Raggi, Gianni Lemmetti, si è occupato della municipalizzata dei rifiuti Aamps per conto del primo cittadino grillino Filippo Nogarin proponendo il concordato per salvare l’azienda. Proprio come a Roma, dove ha suggerito la stessa opzione per Atac, la controllata da 1,34 miliardi di euro di debiti. Il legale finito ai domiciliari, dunque, è uno dei più ascoltati in Campidoglio. Lo dimostrano le reazioni a caldo dai piani alti di palazzo Senatorio sull’arresto del numero uno di Acea: “Lanzalone ai domiciliari? Un altro terremoto”.
Fonte: la Repubblica