AttualitàHomePolitica

TORINO A 5 STELLE: NIENTE PULIZIE PER CHI PORTA IL PANINO DA CASA

federica-pattiNon pulite l’area della mensa dove mangiano i bambini con il panino da casa. È questa la proposta-protesta avanzata da Federica Patti, assessore all’istruzione della sindaca grillina di Torino Chiara Appendino, alle lavoratrici della refezione scolastica.

Oggi moltissime addette che si occupano della pulizia nei locali della mensa hanno preso parte ad una commissione. Scopo del confronto era cercare di dare delle linee guida dopo la sentenza che stabilisce il diritto degli alunni di consumare il baracchino da casa.

Gli appalti per la pulizia della mensa prevedono che ad un operatore corrispondano un tot di bambini che usufruiscono del servizio. Diverse le problematiche legate quindi a questa regola. In primis c’è il rischio concreto che diminuisca il numero delle lavoratrici.

Attualmente non è ancora stata inviata nessuna lettera di licenziamento, ma è evidente che se diminuisce il numero di pasti in mensa, cala anche quello degli addetti. Donne dai 30 ai 40 anni, che nella maggior parte dei casi percepiscono stipendi sui 450 euro, e difficilmente potrebbero ricollocarsi se perdessero il lavoro.

Il comune, nelle scorse settimane, ha dato il via libera al sistema di refezione misto. Le dipendenti sono pagate per pulire solo per chi usufruisce del servizio mensa. Questo vuol dire che, se sistemano l’area dove pranzano i bambini con il pasto da casa, lo fanno in maniera volontaria e gratuita.

L’assessore all’istruzione Patti ha quindi suggerito alle dipendenti di mettere in atto una sorta di “protesta”, di pulire la zona di loro competenza e lasciare sporca l’altra, segnalando il disservizio al dirigente scolastico. La speranza è che il Ministero dell’Istruzione intervenga per fare chiarezza.

Una proposta che non incontra sia il parere favorevole dei sindacati che delle lavoratrici. Attualmente in molte scuole non esiste una definizione netta degli spazi, cioè un’area dove mangiano quelli col panino e una dove stanno gli altri. A questo si aggiunge che i bambini tendono naturalmente a spostarsi e ad avere una promiscuità di alimenti. Il rischio è che le lavoratrici ricevano una lettera di ammonizione perché inadempienti rispetto ai loro doveri previsti dal contratto.

Nelle scuole dove esisteno invece due aree distinte :”gli alunni col panino da casa”, ha evidenziato Enzo Lavolta,”potrebbero mangiare nello sporco”. Un’evenienza, quest’ultima, come denunciato dai sindacati, concreta data anche una carenza di personale assegnato da parte del Provveditorato. “Ci pare da irresponsabili non pulire anche lo spazio del baracchino in mensa e di fare un’ulteriore discriminazione”, conclude la Uiltucs.

La soluzione, in un prossimo bando, potrebbe essere quella di abbandonare il prezzo omnicomprensivo e dividerlo in due quote, quella del pasto e quella delle pulizie.

mader
Fonte: Torino Oggi