TORINO A 5 STELLE: SULLA PRESIDENTE DEI MUSEI LA APPENDINO HA LE GAMBE CORTE

Non ha risposto. Nonostante il consigliere Alberto Morano fosse stato preciso: «Perchè sindaca ha mentito in aula sulla vicenda Asproni?». In mano l’ex candidato sindaco ha le fotocopie delle mail che testimonierebbero i tentativi della presidente dimissionaria delle Fondazione Torino Musei Patrizia Asproni di incontrare la sindaca e l’assessore alla Cultura Francesca Leon. Mail che portano date antecedenti a quel 5 ottobre che come invece aveva dichiarato Appendino in consiglio comunale era il giorno in cui Asproni l’aveva cercata per la prima volta. Allora, sempre secondo la sindaca, era stato fissato un incontro per il 25 ottobre.

I fogli di Morano parlerebbero chiaro. Al punto che Pd, Lega Nord, Forza Italia, Roberto Rosso e lo stesso notaio presenteranno domani un’interpellanza generale in cui si chiede che Appendino domandi scusa per le presunte bugie in Sala Rossa o che dia le dimissioni.
«Quando lei era bambina sua mamma credo le abbia insegnato che le bugie hanno le gambe corte – dice Morano alla prima cittadina – ma temo che lei abbia la memoria corta e se lo sia dimenticato».
«Lei – ha continuato Morano – la scorsa settimana ha mentito ai consiglieri della città. Chiara Appendino lunedì 24 ottobre, dopo che aveva chiesto la testa di Patrizia Asproni, in Sala Rossa aveva affermato che: «Il 5 ottobre ho chiesto alla presidente Asproni di venire qui da me a Palazzo, ci è stato comunicato che la prima data utile era il 25 ottobre. Ma se c’erano queste criticità sarebbe stato utile comunicarlo».
«In realtà Asproni le aveva chiesto più volte di essere ricevuta – aggiunge Morano rivolgendosi alla sindaca – una prima volta il 22 giugno 2016, una seconda il 5 luglio 2016, una terza volta il 19 luglio 2016».

Morano in Sala Rossa legge la lettera del 19 luglio. «Gentile signora sindaca, faccio seguito alla lettera inviatale lo scorso 22 giugno con la quale chiedevamo un incontro al fine di illustrarle i programmi in corso e quelli futuri, per rinnovarle la richiesta di un appuntamento con l’auspicio di poter avviare quanto prima una proficua collaborazione». Così scriveva Patrizia Asproni. «Signor sindaco cosa voleva di più chiaro? Forse che il presidente Asproni venisse in ginocchio da lei e le supplicasse di concederle un incontro?» si domanda Morano «Mentire all’aula e cercare di indurci a chiedere una mozione di sfiducia del Presidente Asproni lamentando un’asserita mancanza di comunicazioni da parte di quest’ultima è disonesto ed offensivo nei nostri confronti e nei confronti dell’Istituzione che lei dovrebbe rappresentare».
«Invece di mentire a questo Consiglio, ci spieghi qual è la politica culturale che intende perseguire, cosa vuol fare in relazione alla Mostra Manet, perchè con le bugie non si governa, si fa poca strada e si può fare brutta figura».

Come detto la sindaca non ha risposto alle accuse di Morano. Nel suo intervento ha preferito chiedere di “andare avanti”. Semplicemente ha sottolineato come si tratta di «una fase critica per la città visto che la nuova giunta si è insediata da pochi mesi e chiediamo tempo per lavorare e pensare al 2017» ha precisato Appendino sostenendo che appenda il programma per il nuovo anno sarà pronto «ne discuteremo con il consiglio comunale. Non c’è intenzione di smantellare tutto, ma per Manet non c’erano le condizioni di procedere in tale senso» ha concluso Appendino chiedendo di «andare oltre, perchè diventa difficile avere il clima adatto a lavorare nei prossimi mesi».

mader
Fonte: Nuova Società