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TRAZZERA 5 STELLE: QUANDO I GRILLINI IMITANO I LEGHISTI

trazzera-m5sNel 2010, quel simpaticone di Oscar Lancini, allora sindaco di Adro (BS), credendo di essere in un regime totalitarista, pensa bene di riempire una scuola pubblica di circa 700 simboli leghisti, dai banchi ai cestini, passando addirittura per i posaceneri ed il cartello “Non calpestare l’erba”. A seguito delle proteste e degli esposti – migliaia di firme raccolte dal Fatto Quotidiano – Lancini venne costretto a fare marcia indietro e a togliere parte dei simboli. Lancini peraltro venne successivamente condannato dalla Corte dei Conti della Lombardia, per aver utilizzato fondi pubblici (comunali) per propaganda politica.
Prevedibilmente, anche Beppe Grillo criticò questa scelta dal suo blog.


Anno 2015. Quei bravi ragazzi del Movimento 5 Stelle siciliano decidono di mettere da parte del loro stipendio per finanziare la costruzione di una strada alternativa alla Palermo-Catania, chiusa per un pilone franato, la “Trazzera Catalvuturo” o “Trazzera 5 Stelle” che dir si voglia.
Strada molto criticata peraltro dal punto di vista tecnico: costruita su una vecchia strada medievale, limite di velocità 20km/h, ripida (pendenza 27%), a pedaggio alternato da tre semafori, poco asfaltata (per circa un terzo).

Ma ciò che lascia esterefatti non è tanto la discutibile qualità della strada (al giorno d’oggi ormai non è una novità) né il fatto che sia a pagamento, ma un’altra particolarità: la presenza del simbolo del partito sul cartello di inizio strada, con addirittura le 5 stelle dipinte sull’asfalto.

Come Oscar Lancini ad Adro dunque. Con la differenza – per onestà va specificato – che la strada sarebbe stata costruita senza l’utilizzo di soldi pubblici, pertanto – teoricamente – non punibile per legge.

Ma a prescindere dal dato meramente legale, ciò su cui i grillini dovrebbero riflettere è semmai il punto di vista morale/etico che sta diventando troppo simile a quello dei partiti tradizionali: l’impressione infatti è che sia prevalentemente una mossa propagandistica. Non credo di essere smentito se dico che dopo il fascismo neanche il peggior partito ha mai inserito il proprio simbolo come segnaletica stradale.
In fin dei conti, come diceva Gino Bartali (il quale salvò quasi mille ebrei dai nazisti), “il bene si fa, ma non si dice”.

E dire che quando militavo io, eravamo critici nei confronti dei partiti tradizionali persino per le bandiere nelle manifestazioni.

E soprattutto che imitare la Lega (vedi anche le superficialità sul immigrazione) potrebbe risultare un boomerang nei loro confronti, per la mancata percezione tra le differenze. Un pò come fu Veltroni quando imitò Berlusconi nel 2008.

In fin dei conti, che differenza c’è tra chi mette il proprio volantino elettorale nella busta della spesa in cambio del voto, con chi stampa il simbolo del proprio partito in una strada pubblica?

Tu sei un ingenuo.
Tu credi che se un uomo ha un’idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. […] Tu mi dirai che la divulgazione, é un dovere civile, e che evolve il livello della gente. Non riesci proprio a distaccarti da un residuo populista, e anche un po’ patetico. Purtroppo oggi, appena un’idea esce da una stanza, é subito merce, merce di scambio, roba da supermercato. La gente se la trova lì, senza fatica, e se la spalma sul pane, come la Nutella…
(Giorgio Gaber – “Ingenuo”)

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